Il 18 maggio 2001 l’Opera dei Pupi Siciliani è stata proclamata patrimonio culturale immateriale da parte dell’Unesco. Conosciamo meglio questo particolare tipo di teatro della tradizione siciliana.
L’Opera dei Pupi è uno dei simboli più importanti della Trinacria, nato come forma di intrattenimento per il pubblico siciliano e divenuto, ai giorni d’oggi, patrimonio dell’Unesco. È un tipo di teatro dalle origini antichissime, che si è evoluto nel tempo manifestandosi in forme diverse a seconda della città di appartenenza. Ciò nonostante, l’origine di questa tradizione è comune ed è legata ad un tipo di lavoro artistico a conduzione familiare.
Il teatro delle marionette siciliano, chiamato Òpira dî Pupi nel dialetto siculo, è una tradizione molto antica che affonda le sue radici nel XIX secolo. Le sue prime tracce risalgono a circa 2400 anni fa, ma è solo nell’800 che viene collocata la sua nascita ufficiale. Quello che i pupi siciliani portano in scena è un mondo che ha come protagonisti re, principi e cavalieri, un mondo animato da storie d’amore intrecciate, tradimenti, incantesimi ma soprattutto, duelli.
La storia di Carlo Magno, di Orlando e Rilando – ma anche le gesta di altri eroi medievali – erano bibbia per l’artigiano che curava l’Opera dei Pupi, il cosiddetto puparo. Nello specifico, si trattava di un narratore professionista con ingenti doti come attore e doppiatore, abile anche nel curare gli effetti speciali. Malgrado la maggior parte dei pupari fosse analfabeta, era capace di recitare a memoria intere opere della letteratura cavalleresca, dall’Orlando furioso alla Chanson de Roland (racconti che venivano spesso movimentati da tipiche espressioni dialettali siciliane).
I materiali impiegati per la realizzazione dei pupi siciliani erano prevalentemente tre: il legno di faggio, la paglia e la tela di iuta. Una volta create, le marionette venivano adornate con scintillanti armature, fatte per la maggior parte di ottone. Tutti i personaggi dell’Opera dei Pupi erano caratterizzati da segni distintivi che permettevano al pubblico un facile riconoscimento. Per fare un esempio, v’era sempre una corona imperiale sulla testa di Carlo Magno.
I personaggi sono caratterizzati da vesti e armature che cambiano anche a seconda della scuola: palermitana, catanese e siracusana.
Nella tradizione palermitana i personaggi pesano sugli 8 kg e sono alti dagli 80 ai 199 cm, hanno ginocchia articolate con spade mobili e vengono mossi dai lati del palco. Nella tradizione catanese abbiamo personaggi intorno ai 33 kg alti dagli 80 cm al metro e 30 cm. Le gambe non hanno articolazioni ma sono rigide, le spade non sono sempre presenti e se vi sono vengono impugnate nella mano destra. I pupari muovono i personaggi dall’alto dello spazio scenico. La messa in scena è molto realistica, drammatica e sentimentale rispetto a quella palermitana.
Infine nella tradizione siracusana si hanno pupi dal peso che vari dai 5 ai 7 kg con altezza intorno agli 80 cm. Hanno ginocchia rigide i paladini, mentre gli altri personaggi le hanno snodate e sono senza armatura e i volti sono in cartapesta.
Conoscete i Pupi Siciliani più famosi? Eccoli:
L’Opera dei pupi a Palermo sembra non essersi mai dissolta. Ancora oggi non puoi lasciare il capoluogo siculo senza essere andato almeno una volta al Teatro dei Pupi S. Rosalia, creato da Mimmo Cuticchio nel 1973 nel quartiere Olivella, di fronte al Teatro Massimo. Più tardi, nel 1995, l’artista siciliano ha aggiunto nel plesso un laboratorio, in cui molti artisti si dedicano tutt’oggi alla realizzazione di marionette.
Cuticchio ha arricchito il piccolo teatro di tutto il necessario: palcoscenico, proscenio, tenda, scenari ed effetti speciali tra cui pioggia sul palco, nebbia e fumo, mentre il suono è fornito da un pianoforte a cilindro.
Il Teatro dei Pupi S. Rosalia è un punto di riferimento molto importante per studenti, turisti e cittadini che vogliono comprendere meglio questo tipo di spettacolo, prima ancora di entrare in teatro.
A Palermo c’è anche il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, realizzato nel 1975 a tutela delle tradizioni popolari. La galleria raccoglie la più grande collezione di burattini siciliani di tutta l’isola, oltre 500 pezzi che comprendono pupi, marionette, burattini, ombre, attrezzature sceniche, cartelloni da tutto il mondo oltre a numerosi materiali utilizzati nelle tradizioni di tutto il mondo e dichiarato dall’Unesco Capolavori del patrimonio orale e immateriale dell’umanità.
Vi lascio un breve video dei Pupi Siciliani se siete curiosi e non li avete mai visti.
Suonerà strano leggere Pupi Siciliani e McDonald’s ma così è, si perchè il 22 Febbraio a Milano nel ristorante di via Dante Milano McDonald’s offre 3 spettacoli gratuiti, lanciando un’iniziativa per valorizzazione l’italianità di ciò che offre. Dopo aver lanciato il panino con la Nutella in collaborazione Ferrero, ora celebra le arance rosse di Sicilia Igp, offrendo ai consumatori spremuta da prendere nei McCafè d’Italia. Vuole celebrare infine le arance rosse di Sicilia con una tradizione tutta siciliana ovvero lo spettacolo dell’Opera dei Pupi Siciliani. Gli spettacoli saranno offerti dalla Società Marionettistica F.lli Napoli di Catania negli orari: 11.30 – 16.00 e 17.00 solo il 22 Febbraio.
Le arance rosse vengono fornite da Oranfrizer, azienda catanese che fornisce l’agrume prendendolo da coltivatori iscritti al Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP.
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Con il contributo di Natalie Ciaramella