gliogli tempoHai l’abitudine di buttare l’olio del tonno in scatola prima di consumarlo? Probabilmente hai, anzi abbiamo sempre commesso un grave errore. Ecco perché.
Il tonno in scatola è il pasto per antonomasia di studenti universitari e lavoratori fuori sede che devono ancora stabilirsi. Viene da sorridere, è certo, forse proprio perché si tratta di una verità assoluta: quante volte questa magica scatoletta ci ha permesso di preparare la famosa e velocissima pasta con tonno oppure utilizzarla per una cena a base di insalata?
Se sei tra coloro che continuano ad acquistare il tonno con olio d’oliva piuttosto che quello al naturale, sempre più diffuso tra le abitudini alimentari degli italiani principalmente per questioni salutistiche, probabilmente commetti ancora l’errore di buttare l’olio che lo conserva.
In realtà, gli ultimi studi condotti dalla SSICA, acronimo di Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari, ci spiega come l’olio del tonno non solo non andrebbe buttato con così tanta felicità per evitare sprechi, ma anche perché contiene sorprendenti proprietà nutritive.
Tonno in scatola – Wineandfoodtour.it
La ricerca condotta dalla Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari si è concentrata proprio sull’olio di oliva che conserva il nostro tonno in scatola permettendogli di durare a lungo. Gli specialisti del team di ricerca si sono concentrati in particolare sulle classiche scatolette da 80 grammi, conservando l’olio a tre diversi livelli di temperatura: -4, +20 e + 37 gradi centigradi.
L’obiettivo era capire se potessero sorgere variazioni importanti in un intervallo di tempo lungo fino ai 13 mesi, dando uno sguardo a tre parametri principali come profilo acido dei grassi, analisi sensoriali e ossidazioni.
Si è cercato anche di capire se colore, sapore e aroma cambiassero nel giro del periodo indicato. Il risultato è stato sorprendente:
La vera sorpresa? Il miglioramento delle proprietà nutritive: l’olio del tonno conservato così a lungo ha fatto registrare un incremento dei grassi polinsaturi, in special modo Omega 3 e vitamina D. Questi due elementi si formano all’interno della scatoletta per il contatto tra olio e tonno e col passare del tempo migliorano.
Naturalmente, è importante un altro dettaglio: i risultati di questa ricerca derivano da una corretta conservazione dell’olio e della scatoletta, seguendo le indicazioni riportate dal produttore.
Più prudente è invece il parere di alcuni nutrizionisti, che consigliano comunque l’acquisto di tonno in vetro da preferire alla classica scatoletta. Il vantaggio è che si tratta di una confezione richiudibile e conservabile in frigorifero per qualche giorno.
Inoltre, bisogna eventualmente assicurarsi che l’olio utilizzato sia extravergine di oliva e non quello di semi spesso usato in alcuni tonni di bassa qualità.