L’Unione Europea ha adottato la Nature Restoration Law per la tutela della natura: le strategie da adottare per proteggere il mare e la vita sulla Terra.
Dopo un dibattito durato ben due anni, l’Unione Europea ha approvato la Nature Restoration Law, legge che ha come obiettivo principale il recupero del 20% degli habitat naturali europei, sia marini che terrestri, entro il 2030. Un risultato raggiunto, ad ogni modo, anche grazie al sostegno di varie organizzazioni che svolgono un’azione attiva per la salvaguardia dell’ambiente. Scopriamo, dunque, insieme cosa prevede questa legge e come contribuirà a migliorare il pianeta, avvolto, da tempo, dalla scure del cambiamento climatico.
Nature Restoration Law, un impegno concreto per tutelare la natura
Il 27 febbraio 2024 è stata approvata la Nature Restoration Law da parte dell’Unione Europea, un passo in avanti che riflette, in sostanza, l’ambizione e la determinazione delle nazioni del Vecchio Continente nel contrastare la crisi climatica, ma anche l’inesorabile declino della biodiversità e – al contempo – onorare gli impegni, sul piano mondiale, in materia di tutela ambientale e climatica.
L’approvazione di questa legge è frutto anche dell’impegno di diverse di associazioni ambientaliste che – da anni – combattono per salvaguardare la Terra.
Con l’entrata in vigore di tale legge, vincolante per tutti gli Stati Membri, si punta, dunque, a ripristinare, entro il 2030, il 20% degli ecosistemi europei ed, entro il 2050, la quasi totalità degli ecosistemi degradati.
Gli impegni di ciascun Paese europeo
I Paesi dell’UE, tra cui figura anche l’Italia, dovranno – dunque – elaborare dei piani ad hoc e tempestivi, oltretutto, per migliorare lo stato di foreste, praterie, zone umide, corsi d’acqua e fondali marini, rispettando, di conseguenza, gli obiettivi fissati per il 2030, il 2040 e il 2050.
Il degrado di circa l’80% degli habitat naturali in Europa e il deterioramento del 93% delle aree marine a causa delle attività umane svolte nel corso degli anni, a discapito della natura.
In questo modo, si svolge un ruolo attivo nella salvaguardia anche delle specie marine, vittime dello sfruttamento delle acque e dell’inquinamento da plastica.
La nuova legge, inoltre, permette di ottenere dei benefici sul piano ecologico, ma anche economico, visto che stimolerà gli investimenti delle aziende in ottica di tutela e ripristino degli ambienti naturali.
Il recupero degli habitat marini
La NRL – inoltre – mette a disposizione una importante opportunità, dunque, per avviare il recupero degli habitat marini, attraverso azioni di ripristino sia attive che passive per tenere sotto controllo l’inquinamento e gli impatti negativi delle pratiche di pesca aggressive.
La legge per la tutela della natura, inoltre, è il risultato di vari negoziati, a cui hanno partecipato anche organizzazioni come Worldrise, che è da anni in prima linea nella conservazione della biodiversità e degli habitat marini.