Rinnovare alimenti che diversamente andrebbero sprecati è qualcosa di davvero eccezionale che migliora il mondo in cui viviamo, ma anche l’ecosistema. Proprio da questa idea nasce la Birra LA166, scopriamola.
Lo speco alimentare
Viviamo in un mondo sempre più avvezzo agli sprechi, e se questo è vero nell’utilizzo che facciamo di oggetti, lo è ancor di più nel mondo alimentare. Solo nel nostro Paese secondo gli studi, il cibo che viene gettato via in un anno è pari a 5 milioni di tonnellate. Cifre davvero alte se si pensa che c’è molta gente nel mondo, ma anche in Italia che non può permettersi neanche il necessario. Riportando le cifre ad un alimento tanto semplice come il pane, gli studi dimostrerebbero che in media, in un anno, ogni italiano spreca 1Kg di pane. Contando che la popolazione italiana è di circa 59 milioni di persone, la cifra è abbastanza alta. E in queste cifre non sono conteggiati i Kg di pane che ogni giorno vengono gettati perché invenduti.
Per sopperire a questa problematica dello spreco alimentare, in Italia è nata la Legge 166/2016. Questa legge è una legge anti spreco, che si pone l’obbiettivo di ridurre lo spreco alimentare attraverso la donazione degli alimenti in eccedenza. Questa legge si pone l’obbiettivo di ridurre anzi proprio eliminare, la burocrazia necessaria così da incentivare appunto il “riciclo” di un bene alimentare, che altrimenti verrebbe cestinato. A colta di questa legge un associazione di volontari che si impegna ogni giorni affinché questa legge abbia valore, ha ideato la Birra LA 166. Vediamo di cosa si tratta.
Nasce la Birra LA166
L’associazione che ha dato vita a questa bevanda anti spreco, è Magazzini Sociali, facente parte della Potentino Onlus. Il nome della birra “LA166“, nasce proprio in onore della legge che ne è stata la causa scatenante. L’idea è quella di raccogliere il pane invenduto dai panifici locali per trasformarlo in birra. Il tutto è avvenuto in collaborazione con un piccolo birrificio locale: Birrificio Basilicata. L’etichetta che veste questa birra non lascia nascosta la sua nascita ne il suo obbiettivo. L’etichetta cita così:
LA166
BIRRA ANTISPRECO
Da bere fredda con gli amici per aiutare gli altri a proteggere il pianeta.
Un messaggio chiaro che da voce ad una realtà che necessita un movimento contro corrente, proprio come quello che la Birra LA 166 si propone di fare. L’idea può sembrare innovativa eppure è molto più antica di quel che si può pensare. Furono infatti gli antichi egizi a dar vita alla prima birra nata con il pane. La leggenda narra che la sua nascita fu un caso, ovvero un giorno venne dimenticato del pane lasciato ad inumidire. Dopo qualche tempo questo iniziò a fermentare, dando vita ad una bevanda bionda e dal gusto inebriante.
Oggi certo i Magazzini Sociali hanno preso a spunto questo stralcio di storia, per dar vita in modo sapiente, ad una bevanda anti-spreco, sostenibile e anche di buon gusto.