Napoli capoluogo della Campania è rinomata per essere la culla di molte prelibatezze culinarie del Sud Italia, fra cui la pizza. Non mancano anche luoghi caratteristici da visitare e quelli davvero particolari da scoprire che forse non conoscete.
I luoghi insoliti e particolari di Napoli sono davvero molti anche se non tutti sono conosciuti qui ve ne citiamo alcuni che secondo noi vale la pena visitare una volta nella vita se ci si trova a Napoli.
Questa cappella e legata al Principe Raimondo di Sangro che la storia racconta aver avuto capacità esoteriche ed alchemiche. A lui pare si debbano anche la realizzazione del Cristo Velato e delle Macchine Anatomiche. Il racconto continua dicendo che insegnò a SanMartino, scultore del Cristo, il segreto della marmorizzazione del velo, ma non solo il mito narra che uccise anche 2 dei servi per studiarne con metodi alchemici il sistema circolatorio.
L episodio più eclatante è però quello legato alla sua morte che racconta come il Principe Raimondo di Sangro si fece tagliare in pezzi e poi ricomporre nella bara, ma i parenti aprirono la bara in anticipo e lo stesso rialzandosi ricadde con urla strazianti.
Questa è una delle più importanti di Napoli sita nel centro storico della città e si trova fra la Cappella di Sansevero e l’Obelisco dell Immacolata. Qui gli abitanti dicono di sentire il pianto di dolore dello spirito di Maria, moglie del Principe Carlo Gesualdo da Venosa che fece uccidere dopo averne scoperto il tradimento. Il Principe ne espose poi il corpo proprio all’ingresso del Palazzo di Sansevero e poi scappò da Napoli.
L’Obelisco fu realizzato nel XVIII secolo dai gesuiti e si trova in Piazza del Gesù, anche quest opera come altre è velata da una leggenda che racconto come sul marmo della guaglia vi siano dei simboli blasfemi a richiamare la morte e la faccia di uno scheletro.
Le forme sopra indicate si possono vedere solo all’imbrunire e solo da una data prospettiva. La leggenda che ricopre la struttura narra anche che il velo che ricopre la statua sembri il cappuccio della morte se osservato con molta attenzione. Alcuni collegano questo alla Santa Muerte, dicendo che questi simboli significano che in passato veniva venerata questa importante divinità messicana.
Questo luogo è un altro della lista dei luoghi avvolti da mistero di Napoli, una leggenda racconta che il fantasma della Regina Giovanna vi vaga sconsolato e ogni anno appare nel giorno della sua morte, piangendo e camminando a capo chino ed è meglio non incrociarne lo sguardo per evitare di morire poichè prova ancora odio per il suo assassinio. La Regina Giovanna fu la prima di Napoli amante del divertimento e della letteratura e sembra venne uccisa soffocata per ordine di Carlo III di Durazzo quando invase il regno.
Le cause della sua morte sono supposizioni e ancora oggi non si sa dove fu sepolta.
La Farmacia degli Incurabili è un altro luogo di Napoli di grande importanza, chiuso nel 1980 in seguito al terremoto e riaperto per le visite nel 2012. La struttura si presenta in stile barocco-rococcò con scaffalature in legno realizzate e lavorate da artigiani dell’epoca, oltre a maioliche e stucchi decorati. Gode di importanza per essere stata in antichità laboratorio del farmaco e punto d’incontro degli illuminista napoletani.
La Farmaci degli Incurabili è altresì collegata all’Ospedale degli Incurabili, struttura voluta dalla nobildonna Maria longo e realizzata fra il 1520 e il 1522. L’ospedale venne costruito per curare i malati di sifilide rifiutati da altri e realizzata in seguito a un voto che la donna fece durante la sua malattia da cui guarì, una forma di artrite reumatoide giovanile che la paralizzò.
All’interno della farmacia si trovano anche ampolle e 66 nicchie dove ancora oggi vi sono conservati residui di prodotti farmaceutici, che hanno nella composizione ingredienti legati a preparazioni di credenze alchemiche esoteriche. Un’altra caratteristica di questo luogo è che si trova un’ampolla con teriaca o triaca, un antiveleno di origine greca diffuso nel Medioevo e e nel Rinascimento. Fu considerato per eccellenza l’antidoto magico capace di guarire ogni male. Questo farmaco conteneva anche oppio, carne e pelle di vipera e venne considerato sacro anche se ritenuto a cavallo fra magia e scienza e che derivasse direttamente dall’elisir di lunga vita.
La preparazione di questo antidoto divenne monopolio di Stato e la preparazione era rinomata a Napoli e a Venezia.
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