Misteri Irrisolti Villa Palagonia
In Italia ci sono dei luoghi bellissimi e inquietanti, impregnati da storia e misteri irrisolti di cui ancora oggi non si riesce a dare spiegazione. E sono proprio queste leggende che caratterizzano alcuni dei luoghi italiani più affascinanti.
Camminare per delle strade ciottolose, attraversare un ponte o visitare un castello ha lo stesso effetto di quando ci si riunisce nel bosco attorno a un focolare raccontandosi storie di fantasmi: è quasi spettrale.
Soprattutto nel nostro Bel Paese, esistono molti luoghi da visitare, segnati da miti e leggende che li hanno resi diversi e caratteristici.
Di seguito alcuni dei posti più belli e stregati da misteri irrisolti che aspettano i più intrepidi e coraggiosi!
La splendida Sicilia, meta turistica per avventurieri desiderosi di conoscere la sua storia e il suo mare; in provincia di Palermo, sorge una grande – ma sarebbe più adatto dire mostruosa – villa risalente al 1700 totalmente contornata di mura di cinta. L’edificio viene soprannominato anche “villa dei mostri” e per un buon motivo. La villa venne costruita nel 1715 per conto di Ferdinando Francesco I Gravina Cruyllas, principe di Palagonia definito “il negromante”; egli fece costruire un’estesa sequela di figure mostruose che ne cingono le mura e che fanno di questo luogo tra i più affascinanti e inquietanti misteri irrisolti dell’Isola. Si contano circa 200 mostri di pietra tra nani, asini seduti come esseri umani, draghi, gargoyle e molti altri. Perché si trovino tutti in questo posto, non è dato saperlo…
La villa fu acquistata da privati che ne sono ancora oggi i proprietari ed è parzialmente aperta al pubblico. Il folklore che alita attorno alla costruzione viene alimentato dagli abitanti, i quali sostengono che all’interno della casa viva ancora il fantasma di Ferdinando I Gravinia e che i mostri facciano da guardia all’abitazione. C’è chi sostiene che questi siano portatori di disgrazie e aborti. O addirittura che facciano nascere figli dall’aspetto orribile.
Lucca, un luogo di estrema bellezza ma con una storia da “paura”. Il Ponte del Diavolo, chiamato anche della Maddalena, attraversa il fiume Serchio e vi si specchia durante le belle giornate di sole. Unico nel suo genere, la sua costruzione risale all’anno 1000; la particolarità sta nella famosa leggenda che da anni caratterizza il ponte. Si pensa che I lavori di questa grande costruzione medievale furono assegnati a un ingegnere di nome Giuliano e che promise di finirlo in breve tempo. Ma non poté mantenere la sua promessa a causa di vari intoppi nel corso d’opera, così scese a patto con il Diavolo
Questo gli permise di costruire il ponte in una sola notte in cambio della prima anima che lo avrebbe attraversato. Disperato, l’uomo accettò e una volta terminato il progetto, si prese beffe di Satana attirando un cane bianco, facendogli attraversare il ponte (c’è chi dice che fosse un maiale). Si tratta di uno degli esempi più calzanti di misteri irrisolti, dato che ancora oggi, c’è chi afferma che il ponte, sotto le sembianze del cane, attraversi il ponte durante le fosche giornate autunnali.
Siamo a Napoli, più precisamente a Pozzuoli. L’antro è una galleria artificiale dell’epoca greco-romana dove circa 2000 anni fa, la Sibilla Cumana – sacerdotessa di Apollo – divulgava i suoi oracoli. L’età precisa della sua costruzione non è ben nota ma si stima tra il VI e il X secolo a.C. L’Antro è uno dei ritrovamenti più importanti del territorio napoletano; proprio per la pratica della Sibilla, oggi è divenuto uno dei luoghi maggiormente impregnati di magia e misticismo. Questo luogo è raggiungibile accedendo al Parco Archeologico di Cuma, antica colonia greca che a sua volta si trova nel circuito archeologico dei Campi Flegrei; camminando attraverso un tunnel di pietra lungo 130 metri si arriva all’antro misterioso.
Secondo la leggenda, il Dio Apollo avrebbe reso la donna immortale e con il dono della veggenza. Ma l’immortalità non era l’eterna giovinezza – che ogni donna desidera – e cosi visse per oltre 1000 anni, mentre il suo corpo diventava tanto decrepito da diventare inconsistente ed essere racchiuso in una ampolla. La maledizione fu citata anche nell’Eneide di Virgilio; tuttavia la storia continua ad essere un’enigma, uno dei misteri irrisolti dell’Italia meridionale.
E voi conoscete altri misteri irrisolti da scoprire, magari nella vostra zona?