Solitamente nel nome del miele si ritrova la tipologia di origine che esso ha: castagno, acacia eccetera. Ma nel caso del miele millefiori e monoflora, cosa sta a indicare il nome? Scopriamo tutte le curiosità e differenze legate a queste varietà.
Il miele millefiori e monoflora
Quando andiamo ad acquistare il miele solitamente troviamo molte varietà sullo scaffale. Tra tutte spicca il miele millefiori, che spesso risulta anche il più economico e accessibile a tutti. Ma osservando meglio scorgiamo altre denominazioni: miele di acacia, di castagno, all’eucalipto eccetera. Ma cosa significano queste denominazioni e come influiscono sul prodotto finale? Partiamo dalle fondamenta e diciamo che, tutti i miele esistenti hanno bisogno delle api per essere prodotti. Se questo è vero è anche vero che le api per produrre il miele hanno bisogno di raccogliere il nettare e la melata dai fiori. Ecco che qui arriviamo all’origine e alla denominazione del miele.
Quando la “materia prima” raccolta dalle api proviene esclusivamente da una tipologia di fiori questo miele prende il nome di monoflora, al contrario quando questa proviene da fiori di natura diversa, si chiama millefiori. Esistono anche casi in cui il miele non prende il nome dal fiore d’origine, ma dal luogo in cui viene prodotto, anche se questo è al quando raro, come nel caso del miele miele Elvish. Cambiando il prodotto iniziale di raccolta, è facile capire anche perché non tutti i miele hanno lo stesso sapore e non tutti sono adatti agli stessi usi. Ma andiamo nel dettaglio a capire quali sono le principali differenze tra miele monoflora e millefiori, così da capire anche perché spesso c’è una grande differenza di prezzo tra gli uni e gli altri.
Differenze
Come abbiamo anticipato, una delle principali differenze tra le tipologie di miele è il sapore, ma capiamo bene il perché. Il miele millefiori viene raccolto da tanti fiori differenti, il risultato sarà un miele più dolce, delicato e dalle svariate nuance di sapore e aromi e quindi anche una varietà più ampia di utilizzi. Nel caso del monoflora avremo un solo sapore persistente, derivante appunto, dalla tipologia di fiore utilizzato. Ad esempio, il miele di acacia ha un sapore più dolce e delicato e quindi si presta bene come dolcificante o sostituto dello zucchero. Se invece prendiamo un miele di castagno, questo avrà un sapore più deciso e meno dolce, anzi a tratti amaro, che si sposa molto bene con prodotti salati come ad esempio la carne o i formaggi.
Una delle domande che sorge è perché non tutte le varietà di miele hanno lo stesso prezzo? La risposta è da ricercare proprio all’origine del prodotto. L’apicultore che decide di produrre un miele millefiori non avrà particolari difficoltà nel posizionare gli alveari. Certo la zona di raccolta delle api influirà sui diversi aromi, ma non necessiterà di una particolare ricerca dell’apicoltore. Nel caso del miele monoflora invece le cose cambiano. Gli alveari dovranno essere posizionati in posti specifici e in specifici periodo dell’anno, in base alla fioritura della pianta scelta. Ecco che capire la differenza di prezzo non è poi così difficile.
Concludendo quindi possiamo dire che ogni miele ha il suo particolare sapore e non esiste un miele soltanto, ma ogni produzione è unica e speciale.