Scopriamo le caratteristiche che distinguono la meringa italiana, quella francese e quella svizzera: un dolce classico, amato da tutti.
La meringa è un dolce amato, non solo in Italia, ma anche in Francia e Svizzera, Paesi che hanno creato, nel corso del tempo, la propria variante. La meringa, con la sua texture leggera e ariosa, rappresenta una base versatile per vari dessert, dalla pavlova all’île flottante, passando – poi- per spumini e decorazioni per torte. Scopriamo, dunque, insieme le differenze che esistono tra le varianti italiana, francese e svizzera, dando uno sguardo anche a quelle sarde e marocchine.
Le origini della meringa sono avvolte nel mistero, ma – sembra- che il nome derivi dalla città svizzera di Meiringen.
Tra le teorie più accreditate, una riconduce alla fine del 1600 in Svizzera, un’altra cita lo chef francese François Massialot nel 1692 e una terza fa riferimento al “The Receipt Book of Lady Elinor Fettiplace” del 1603.
La meringa divenne popolare velocemente nelle corti europee, tanto da essere apprezzata anche dalla regina Maria Antonietta.
La meringa francese è – probabilmente – la più conosciuta e si caratterizza per una preparazione semplice, che richiede soltanto l’utilizzo di albumi e di zucchero.
Tale variante si cuoce a bassa temperatura per diverse ore, fino a ottenere una consistenza leggera e friabile. In Italia, le meringhe francesi sono note con diversi nomi regionali e sono fondamentali per la preparazione di dessert come la torta meringata.
La meringa italiana ha, invece, una texture morbida e leggera, risultato di una preparazione più complessa che prevede l’uso di uno sciroppo di zucchero e acqua. Tale variante è molto diffusa nella pasticceria francese e rappresenta la base per creme e mousse.
Infine, la meringa svizzera è caratterizzata da una consistenza più stabile rispetto alla versione italiana, pertanto è ideale come decorazione per dessert. Per prepararla, bisogna riscaldare gli albumi con lo zucchero prima di montarli, fino a raggiungere i 60 °C.
Le marigosos, conosciute anche come meringhe sarde, rappresentano una prelibata variante regionale del classico dolce francese.
Nel cuore della Sardegna, nelle zone del Logudoro, della Gallura e del Barigadu, queste meringhe sono affettuosamente denominate “bianchino“. La loro ricetta si differenzia per l’aggiunta di ingredienti genuini quali mandorle tritate finemente, scorze d’arancia profumate e piccoli e colorati confettini, che arricchiscono l’impasto tradizionale.
Ci sono, poi, le meringhe marocchine, che hanno delle similitudini con le loro cugine francesi e sarde per quel che concenre la procedura di preparazione, differenziandosi, però, da queste, in quanto l’impasto è composto anche da granella di nocciole e/o pezzetti di cioccolato nell’impasto.
Inoltre, la cottura delle meringhe marocchine è più lunga e può durare fino a un’ora a una temperatura di 100°.