Anche quest’anno la Pasqua sta arrivando! Un pericolo imminente per la vostra linea e la vostra salute? Al contrario! Il pranzo di Pasqua può diventare un’ottima occasione per restare fedeli ai vostri buoni propositi ma senza rinunciare al gusto; di più, un’opportunità per scoprire nuovi abbinamenti e rivisitare sapori: le possibilità sono davvero tante.
Qui vi proponiamo delle ricette tradizionali del Mezzogiorno, rivisitate in chiave in chiave vegetariana e vegana un modo di mangiare con gusto senza rinunciare a gusto e sapori dei nostri nonni.
Non dimentichiamo che abbiamo una tradizione questa tradizione può diventare anche vegana in barba a chi dice che mangiare veganè solo una dieta per efebici con mille rinunce buon pranzo e buona Pasqua
Mozzarella in carrozza: uno dei ricordi più fritti…ehm, volevo dire, più belli della mia infanzia “culinaria”.
Ho vissuto il ricordo di mia mamma che inzuppa le fettine di pane nella pastella, è come se fosse ieri. Non potevo non provare a rifarla in versione vegana.
Ed ecco qua, sono molto soddisfatto del risultato: al primo morso mi sono commosso, ho chiuso gli occhi e mi è sembrato di fare un salto indietro nel tempo! leggi qui la ricetta
Gli arancini di riso nero di venere, sono realizzati con riso nero, una pregiata qualità di riso in Cina da secoli, ma fino al XIX secolo, riservati esclusivamente ai banchetti dell’Imperatore per la sua rarità. Il riso venere ha un sapore molto particolare che ricorda il pane caldo appena sfornato.In questa ricetta abbiamo fatto un ripieno classico , con piselli che danno il giusto sapore agli Arancini. Qui la ricetta
La popolazione di Carloforte, di origine ligure, dal 1540 al 1738 colonizzò un piccolo territorio in Tunisia, presso l’isola di Tabarka, nei pressi di Tunisi, assumendo nell’uso alcuni cibi tunisini come il cuscus, ma modificandoli: infatti il cascà non prevede l’abbinamento con la carne.
La ricetta di Carloforte, detta anche “tabarchina”, prevede di mescolare alla semola diverse verdure (ceci, piselli, verza, carota, finocchio, melanzana, zucchina, ed è aromatizzata con erbe (finocchio selvatico) e spezie: .(qui la ricetta)
Se stai pianificando un pranzo importante e non vuoi preparare il solito piatto di pasta, ti proponiamo un’idea originale che porta in tavola un’esplosione di sapori: i paccheri ripieni diragù di seitan un classico della tradizione napoletana rivisitato in chiave vegana. I Paccheri contengono un ripieno cremoso in cui il gusto forte e intenso del seitan incontra la delicatezza del formaggio e l’aroma irresistibile delle spezie. (qui la ricetta)
Il seitan, come il tofu, è un ingrediente che potete impiegare in molte preparazioni al posto della carne o del pesce.
Il seitan assorbe facilmente i sapori: via libera, quindi, a erbe aromatiche e spezie oppure, se amate i sapori asiatici, a salsa di soia e alga kombu.
In conclusione la pizzaiola è proprio un piatto versatile, che può incontrare diverse esigenze…e fare la felicità di molti!(qui la ricetta)
Una tradizionale ricetta pugliese preparata con seitan e muscolo di grano, non farà dimenticare ai tuoi ospiti a Pasqua di mangiare carne vegetale, e poi la scarpetta e garantita per l’abbondanza del sugo di pomodoro, che si può anche fare con delle ottime orecchiette.(qui la ricetta)
La ricetta per le patate raganate al forno arriva direttamente da Matera ,questo tipico piatto della Basilicata, tramandato da generazioni di famiglie. La ricetta fa parte della tradizione contadina: queste patate venivano preparate dai contadini e poi portate in campagna, le patate venivano cotte in una padella, che aveva una forma a ruota e poi avvolta con strofinacci per mantenere calde le patate.Iil nome il piatto, “raganate” infatti significa gratinate in dialetto lucano ma è un termine diffuso in altre regioni del sud (“raganate” o “arraganate”) ed è usato anche per indicare cibi cotti con l’origano.
Le patate raganate sono un contorno semplice ma molto gustoso grazie alla presenza di formaggio veg e pene grattugiato che con l’impanatura croccante che ricopre le verdure. Prova le patate raganate come al solito accompagnandole con il tipico pane di Matera.(qui la ricetta)
Vi proponiamo questa ricetta in chiave vegana senza uova e con burro vegetale, ma sempre buono da gustare come i classic dolci di una volta della nostra ricca tradizione pasticcera del sud italia.(qui la ricetta)
Solitamente preparate con l’ausilio (abbondante) di burro e uova, vogliamo darvi un’alternativa animal-friendly e più leggera, ossia le zeppole vegan. E’ un errore pensare che i dolci preparati senza derivati animali siano restrittivi e poco golosi: in realtà rimpiazzando gli ingredienti con preparazioni vegan si ottengono leccornie da far leccare le dita anche alla nonna più tradizionalista!(qui la ricetta)
La ricetta che vi proponiamo è nella versione classica, preparata con pasta frolla, crema pasticcera e frutta fresca. La scelta della frutta varia a seconda del periodo nel quale prepariamo la crostata, ma anche in base a luogo nel quale viviamo. (Qui la ricetta)
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