Si usa spesso in cucina come spezia ma c’è la possibilità che si usi -per sbaglio – quella più pericolosa: la menta velenosa. Ecco come fare ad evitare che finisca sulle nostre tavole.
Purtroppo, si fa spesso molta confusione con le piante e le erbe. Chi non ha una conoscenza profonda può commettere alcune impudenze piuttosto pericolose. Commettendo piccoli errori potrebbe causare gravi danni, non solo a noi stessi ma anche alla persone che gustano i nostri piatti.
È per questo che vi invitiamo a fare attenzione alla menta che spesso viene usata per insaporire piatti mediterranei. Le tipologie di menta che esistono in giro, sono numerosissime. C’è però anche una variante che possiamo definire ‘velenosa’.
Oggi vi insegneremo cosa fare a distinguerla evitando seri problemi di salute.
Menta velenosa, se noti questo dettaglio è da buttare
La menta velenosa non va sottovalutata. Può sembrare, all’apparenza, molto simile a quella commestibile. Un vecchio caso di cronaca, risale agli anni ’70, parlò di un caso di avvelenamento verificatosi ai danni di una ragazza del Colorado. La ragazza che purtroppo perse la vita per aver mangiato appena 10 grammi di estratto di menta oleoso (una quantità esagerata per una sola dose). Dose che voleva assumere per abortire: la ragazza era rimasta incinta ma la gravidanza era indesiderata. Si trattava, ovviamente, della variante velenosa della menta.
Il termine greco mentha, ha origina dal nome di una ninfa appartenetene alla mitologia greca, Mintha. Si tratta di una ninfa che, secondo la mitologia, viveva nel fiume infernale Cocito. Questa ninfa fu trasformata in una piccola pianticella, la menta appunto, da Persefone. La dea era gelosa del marito Ades (il Plutone dei latini) che pareva molto attratto dalla ninfa per la quale nutriva un sentimento sicuramente superiore all’amicizia.
Qual è l’aspetto della menta non commestibile
La menta viene comunemente usata oggi da cuochi esperti e non. Ma veniva usata anche in passato. Tra i più antichi popoli ad usarla ci sono sicuramente i Babilonesi. Questa erba ha tantissime proprietà utili alla salute. Con i suoi principi attivi è in grado di contrastare comuni problemi di salute, come forti mal di testa, nausea ma anche più in generale: infezioni, gonfiore addominale, coliche e così via.
Alcuni preparati, in genere, vengono impiegati come aromatizzanti nel dentifricio e hanno una forte funzione anti seborroica per questo vengono aggiunti in alcuni shampoo. La si trova spesso, anche negli integratori alimentari. La menta normale non ha particolari controindicazioni. Anche se, secondo gli esperti, è sempre meglio evitare di esagerare nelle quantità.
Ma come distinguerla da quella velenosa? Quest’ultima, secondo il web, è piuttosto riconoscibile perché caratterizzata dalla presenza di pulegone e quantità minime di altri chetoni. Proprio la presenza di chetoni la rende parecchio irritante in caso di ingestione.
Esteticamente, si presenta con steli che possono arrivare anche ad altezze di 80 cm. Questo tipo di menta presenta foglie lanceolate, che possono arrivare a misurare fino 10 cm, che possono essere sessili o a picciolo molto corto ma anche appuntite all’apice, con i margini dentati e più biancastre ai bordi.
Insomma, anche ad occhio potrete scorgere delle differenze che vi indurranno ad evitare di consumare questa particolare e pericolosa variante della menta.