La primavera è arrivata e sta per iniziare la stagione dei matrimoni. Tra mille preparativi, stress e spese, che ne dite di prendervi un attimo di pausa, magari sorseggiando un bella tisana e scoprire come era un matrimonio negli anni 60? Cosa mangiavano al banchetto nuziale? Qual erano le abitudini e le tariffe?
Se siete curiosi di scoprirlo, non vi resta che continuare la lettura di questo articolo.
Vedendo una vecchia ricevuta datata agli anni 60 del secolo scorso, è possibile scoprire tantissime cose: dal menu del banchetto nuziale alle tariffe da sostenere per organizzare un matrimonio in una location di lusso a Napoli.
Si evince che i menu erano più basico (senza piatti gourmet o pietanze complicate), mentre i costi erano molto più bassi (nonostante sia un matrimonio organizzato in una location di lusso vista mare, ossia l’Hotel Excelsior sul meraviglioso lungomare di Napoli).
Sicuramente era un banchetto nuziale senza tanti fronzoli. In apertura un cocktail di benvenuto nuziale (aperitivo, mandorle, pommes chips, olive e noccioline) e un lauto buffet con fegato d’oca, prosciutto, salame, formaggio e canapes (pezzi di pane con acciughe sopra). Ma c’erano anche arancini e wurstel (prodotti fritti di rosticceria oggi impensabili per un matrimonio chic in una location raffinata), oltre a rustici caldi in stile francese (bouchée à la reine), particolarmente in voga negli anni ‘60.
Come dolci trionfa la piccola pasticceria, oltre alla macedonia con frutta e Maraschino (un liquore della Dalmazia a base di ciliegie) e semifreddo al caffè.
I primi e secondi piatti nel banchetto nuziale negli anni 60 erano di solito: risotto alla pescatora, pesce spada grigliato, spaghetti alle vongole veraci, pollo alla cacciatora con patate al forno e vitello tonnato. Come contorni quelli classici della tradizione napoletana quali parmigiana di melanzane, zucchine alla scapece, friarielli e peperoni.
I “matrimoni alla napoletana” si basano su regole e usanze ben precise, tramandate di generazione in generazione. Iniziano al mattino e finiscono a notte fonda, sono molto allegri e animati da musica tipica cantata dal vivo, ma anche basati su riti scaramantici.
Tra le tante superstizioni c’è il divieto per lo sposo di vedere la sposa il giorno prima del matrimonio e l’obbligo per la suocera di comprare il bouquet alla sposa. Durante il ricevimento sono d’obbligo il lancio della giarrettiera da parte dello sposo e il lancio del bouquet da parte della sposa.
Oggi un matrimonio a Napoli costa circa 30.000 euro (come prezzo base e senza volersi affidare a wedding planner celebri come Cira Lombardo), ma quanto costava negli anni 60?
Secondo i preventivi d’epoca, il costo era di 5000-6500 lire a persona (secondo l’Ista
t corrisponderebbero a 100 € a persona).
In sintesi i prezzi, anche di un matrimonio chic e lussuoso, erano di gran lunga inferiori rispetto ad oggi e il cibo erano molto più semplice, senza piatti gourmet o creazioni strane: contava più il gusto e la qualità che stupire gli ospiti con cibi particolari.