Facile è parlare di bevande, ma nel caso del Masala chai parliamo più di un rito, qualcosa di importante per il popolo indiano che rappresenta tante cose. E sin dal primo sorso potremo dire di aver assaporato l’India in un bicchiere.
Il Masala Chai
Passeggiate tra le vie indiane e praticamente ovunque, vedete persone sorseggiare un piccolo bicchiere con una bevanda calda. Magari stanno passeggiando, stanno conversando con gli amici e semplicemente si stanno rilassando. Incuriositi cercate di capire quale bevanda sia, sembra invitante, ha un colore simile al caffè latte e un profumo molto intenso. All’improvviso lo sguardo cade su un particolare chiosco, dove un uomo si accinge a versare, tramite uno strano colino, proprio la bevanda in questione. Vi avvicinate incuriositi e mentre assistete allo spettacolo chiedete: cos’è? La risposta è Masala chai. A quel punto non potete fare a meno che assaggiarlo, ed è proprio in questo momento che capirete di aver assaporato l’India in un bicchiere.
Letteralmente il nome significa “masala” miscela di spezie e “chai” tè. In effetti viene preparato unendo acqua e spezie portate ad ebollizione. Ogni zona ha una sua particolare unione di spezie, ma spesso ritroviamo cannella, pepe nero, cardamomo, zenzero e chiodi di garofano. Spezie molto profumate e aromatiche che danno alla bevanda il classico colore ambrato. Una volta ottenuta la bevanda, si aggiunge anche il tè ottenuto nel classico modo, ovvero pe rinfusione. In fine si completa con latte intero e una generosa quantità di zucchero. Il tutto avviene secondo un rituale ben preciso, la miscela passa da un recipiente all’altro creando un vero e proprio spettacolo per gli occhi. La bevanda viene servita in bicchieri di terracotta o di ferro a temperatura escandescente.
Come nasce
In realtà ci sono molte storie e leggende che narrano della nascita di questa bevanda, ma spesso sono discordanti. Basiamoci quindi su ciò che tutte hanno in comune, ovvero sul fatto che è nata più di cinquemila anni fa e faceva parte della medicina ajurvedica. Quindi un concetto più che una semplice bevanda, che sta alla base del benessere fisico e psichico della persona. Essa era preparata basilarmente con spezie capaci di apportare benefici all’individuo curando anche lievi disturbi. Più di recente comunque, all’incirca nel XIX secolo in India arrivarono gli Inglesi.
L’arrivo di questa popolazione ha dato vita ad una nuova versione del “chai” (nome della bevanda originale) che si è trasformato nel Masala chai così come lo conosciamo noi oggi. In India infatti, prima di allora, il tè veniva coltivato ma solo ad uso medico. Da quel momento in poi invece, iniziarono ad utilizzare le piante da tè per la preparazione di bevande. All’inizio però le coltivazioni erano poche e il tè era spesso importato e molto costosi, facile e capire quindi che non poteva essere di uso comune a molti. L’Indian Tea Association quindi studiò una campagna per promuovere il consumo di questa bevanda con il tè. I prezzi divennero maggiormente accessibili e il Masala chai divenne tra gli usi e i costumi della popolazione.
Attenzione alle imitazioni
Oggi catene popolari come lo Starbucks propongono una versione del Masala chai, ma diffidate dalle imitazioni. Il gusto autentico di questa bevanda può essere assaporato solo in india o in alternativa, preparato da qualcuno del posto. Avete mai assaggiato un “caffè italiano” all’estero? Possiamo dire che di italiano ha ben poco. Lo stesso vale per il Masala chai, quindi se volete gustare l’autentica bevanda non vi resta che programmare il vostro prossimo viaggio nel territorio indiano.