A prima vista potreste pensare che è un frutto cresciuto male, ed invece è proprio una varietà di cedro molto amata nei paesi asiatici. La mano di Buddha è in assoluto il frutto più strano ma allo stesso tempo affascinante di sempre.
Cedro mano di Buddha
Mano di Buddha, la mente va subito ai paese Indiani e alla cucina ayurvedica, eppure la sua provenienza è abbastanza differente. La mano di budda è un frutto che arriva dai Paesi asiatici ed ha una forma molto particolare che appunto ricorda una mano. Certo una mano affetta da artrite, ma pur sempre una mano. Una volta maturo ha il colore del limone, ma la sua forma è molto irregolare. In effetti questo è un agrume e come tale fa parte della famiglia dei Citrus, ma più precisamente del Citrus medica (cedro). Esso è però una variazione (sarcodactylus) del classico cedro ed ha una peculiarità unica.
In un frutto normale gli spicchi sin dall’inizio del loro sviluppo, crescono uniti. Nel cedro mano di Buddha invece, gli spicchi non crescono omogeneamente ed uniti e quindi non abbiamo il classico frutto tondeggiante. Per così dire è come se ogni spicchio crescesse separato dall’altro ed è proprio per questo che abbiamo l’aspetto di una mano piena di dita. A differenza degli agrumi in generale questo non presenta quasi mai la polpa interna, ma basilarmente è solo buccia e midollo bianco. Questo però, non è amaro come spesso accade negli agrumi, ma è dolce e piacevole. Ma com’è nata questa simpatica varietà di cedro e come la si può utilizzare in cucina?
Storia e utilizzi
Verso il IV secolo d.C. i monaci buddisti vennero affascinati da questo particolare frutto. Non ci volle molto tempo prima che lo prendessero con se e dessero loro un nome “fo shou” (mano di Buddha). Lo portarono in Cina e presto si diffuse come simbolo sacro, ma anche come decorazione. Passarono gli anni e anche i giapponesi vennero affascinati dal frutto che portarono con se attribuendo anch’essi dei significati al particolare agrume. Oggi questa varietà di cedro è diffusa ovunque ed è possibile acquistarla con facilità dai vivai o anche online. Predilige temperature miti, come tutti gli agrumi e una buona irrigazione. In Cina ancora oggi i frutti vengono per lo più utilizzati come profumatori per ambienti, per il bucato (nei cassetti e negli armadi) o come decorazione sulle tavole. I monaci buddisti sono soliti utilizzarli come offerte nei templi sotto le statue di Buddha.
In Giappone, soprattutto nel periodo di capodanno, è consuetudine regalare ad amici e parenti una mano di Buddha perché ritengono porti fortuna. E noi come possiamo utilizzare questi frutti? In realtà la buccia può essere trattata proprio come la buccia degli agrumi in generale. Possiamo candirla, grattugiarla, essiccarla ed utilizzarla per insaporire inalate, marinature, dessert eccetera. Essendo la parte bianca interna tendenzialmente dolce, possiamo anche tagliare il frutto a piccole strisce (parte bianca compresa) ed utilizzarle per abbellire e decorare ogni piatto, dal dolce al salato e perché no, su un bel gelato per esaltarne il sapore. Provatelo sul gelato al cioccolato e ve ne innamorerete.