Un nuovo studio afferma che mangiare in compagnia ci rende più felici: le ragioni alla base di questo stato d’animo.
Secondo i risultati di un nuovo studio, sembra che a mangiare insieme ad amici o familiari ci renda più felici. Condividere i pasti con le persone che si amano, infatti, può migliorare l’umore ed essere, in sostanza, un vero toccasana per il benessere fisico ed emotivo. Scopriamo dunque insieme cosa ci dice la scienza in merito.
Mangiare in compagnia ci rende più felici
Condividere i pasti con amici, familiari e – in generale – con le persone a cui vogliamo bene, incrementa la nostra felicità, come sostenuto da diversi studi che sono stati condotti nel corso del tempo. La convivialità in questo senso incrementerebbe il benessere mentale e quello fisico attraverso la socializzazione.
Tale importante aspetto è stato recepito anche da diversi locali e ristoranti che – sempre più spesso – propongono le soluzioni di social eating, anche fra gli stessi dipendenti, in modo da incentivare il benessere psicofisico che, nei fatti, migliora anche la produttività.
A questo punto però ci si può chiedere, cosa avviene all’interno del cervello, in generale del corpo, nel momento in cui si condividono pranzi e cene con gli altri: ce lo dice un nuovo studio di stampo scientifico.
I benefici della convivialità
in tempi recenti sono stati elaborate due ricerche che per l’appunto parlano della connessione tra il condividere il cibo con gli altri e la felicità personale. La prima è stata pubblicata sulla rivista Family, System and Health ed è stata portata avanti dall’Università del Minnesota in collaborazione con il gruppo Barilla.
Secondo i dati emersi, sembra che chi mangia in compagnia risulti essere meno stressato e chi fa colazione insieme alla propria famiglia sembra abbia un umore decisamente migliore, che resta tale per l’intero giorno.
Lo studio si è concentrato sull‘Italia, sulla Germania e sugli Stati Uniti e come è facile da capire, è l’Italia ad avere maggiore cultura della convivialità. In tal senso, il 74% degli intervistati dello Stivale afferma di mangiare sei o più pasti a settimana condividendoli con la propria famiglia.
Il secondo studio, che funge più da review, spiega – appunto – la correlazione tra mangiare in compagnia e il sentimento di felicità ad esso connesso, che è stata poi pubblicata sulla rivista Nutrition Research.
In questo studio, dunque, è sottolineata la relazione che si instaura tra convivialità e buon umore, la quale, in effetti inciderebbe, in maniera del tutto positiva, sulla salute, soprattutto per quel che concerne l’emergere di malattie cronico- degenerative, in quanto le terrebbe – nei fatti – sotto controllo.
Inoltre, secondo un altro studio – condotto dal professore Vincenzo Russo del Centro di ricerca di Neuromarketing dell’Università IULM, pare anche che il cibo che mangiamo possa incidere sul livello di felicità provato.
Ad esempio, mangiare la pasta che si preferisce può, dunque, avere lo stesso effetto che hanno nella mente i ricordi felici, magari legati alla famiglia e all’infanzia.