Mangiare a orari fissi è una sana abitudine o solo una consuetudine sociale? Quante volte vi siete chiesti se avere un timing dei pasti preciso è importante oppure se è controproducente? A differenza del timing del sonno, ovvero l’abitudine di andare a dormire sempre alla stessa ora che migliora effettivamente la vita dell’individuo e allontana lo spettro dell’insonnia, il timing dei pasti non è essenziale. Cosa vuol dire? Significa che mangiare abitualmente a pranzo a mezzogiorno e a cena alle ore 20 non è altro che abitudine, ma non significa che fa bene al nostro corpo. Siete curiosi di saperne di più?
Pranzo e cena a orari prestabiliti
Mentre la pausa pranzo in ufficio è un’imposizione dall’alto e quindi siamo costretti a mangiare sempre a quell’orario perché non possiamo fare altrimenti, pranzare e cenare a casa sempre ad orari regolari è una consuetudine sociale, ma non sempre risponde ai reali bisogni del nostro corpo.
Osservare per preconcetto o banale abitudine degli orari fissi per mangiare ha il difetto di allontanare la nostra mente dall’autoregolazione. Secondo il nutrizionista, infatti, bisognerebbe organizzare e gestire i vari pasti della giornata in base alla fame e alle reali esigenze del nostro organismo. Mangiare a pranzo a mezzogiorno quando non si ha molta fame, ma farlo solo ed esclusivamente perché è abitudine e siamo stati educati in questo modo, fa male al nostro corpo. Non ascoltare e comprendere i bisogni del nostro corpo ci allontana anche da noi stessi.
Stesso discorso per gli spuntini: se siamo convinti che mangiare ogni tre ore sia cosa buona e giusta e sia salutare sbagliamo di grosso. Lo spuntino va fatto in maniera funzionale, non per abitudine: quando abbiamo fame facciamo lo spuntino, non perché è arrivato l’orario della merenda o del tè con biscotti alle cinque. Dopo un intenso allenamento in palestra, al contrario, è bene fare uno spuntino per recuperare le energie perse. L’importante in ogni caso è saper ascoltare il proprio corpo e non seguire le convenzioni sociali su orari fissi dei vari pasti principali.
Personalizzazione e consapevolezza
Ogni individuo è un mondo a sé, un microcosmo che funziona secondo le sue regole. Ecco perché bisogna ascoltare il proprio corpo e comprendere i suoi bisogni reali.
Ci sono persone che mangiano tanto in un unico pasto a pranzo e poi tutta la giornata solo spuntini. Altri invece spesso saltano il pranzo per fretta o per lavoro e mangiano un unico pasto la cena. Bisogna capire se si arriva troppo affamati al pasto successivo o si ha sonnolenza dopo il pasto principale bisogna correggere le proprie abitudini. L’importante, secondo il nutrizionista, è la colazione che resta il pasto più importante della giornata.