Andiamo alla scoperta dei mamul, i deliziosi biscotti che sono preparati a Pasqua in Siria e non solo: storia e curiosità.
I mamul sono dei dolcetti molto saporiti, preparati alla fine della Quaresima e del Ramadan, prima della Pasqua e dell’Eid al Fitr. Le case delle persone si riempiono di profumi: familiari e vicini, infatti, si riuniscono per preparare un dolcetto simile a un biscotto che è molto speciale, sia per i musulmani che per i cristiani. Scopriamo, dunque, insieme la storia e qualche curiosità sui mamul.
Il mamul è fatto con un impasto di semola e burro chiarificato (anche se il burro può essere usato come sostituto) e aromatizzato con mahlab (semi di ciliegia schiacciati, che si trovano all’interno dei noccioli) e mastice (conosciuto anche come gomma arabica), che è la resina dall’albero di acacia.
Prima della cottura, l’impasto è farcito con pistacchi irrorati con acqua di rose, noci mescolate con zucchero e cannella, oppure datteri macinati, fino a ottenere una pasta con un po’ di olio o burro.
Ciascuno dei tre sapori è, quindi, posto nel proprio specifico stampo di legno chiamato qalab o formato a mano utilizzando una pinza appuntita chiamata malqat. Il dattero mamul ha – di solito – una forma circolare con la sommità piatta; la versione al pistacchio ricorda più un’ellisse appuntita, mentre il biscotto al gusto di noce è un tondo più piccolo con la parte superiore a cupola.
Ogni anno, le famiglie cristiane e musulmane nei territori palestinesi e nel Medio Oriente preparano il maamoul, così come il cugino più semplice ka’ak – un biscotto piatto e rotondo fatto con lo stesso impasto – nei giorni che precedono Pasqua e Eid al. Fitr.
Le famiglie musulmane – di solito – trascorrono insieme il primo giorno dell’Eid, che significa “la festa della fine del digiuno” e che decreta la fine del Ramadan, il mese di digiuno che i mussulmani osservano, dall’alba al tramonto.
come è consuetudine, inviano piatti di ka’ak e mamul spolverati di zucchero a velo ai loro vicini, tra cui ci sono anche i cristiani, i quali fanno lo stesso nei confronti dei loro vicini. Il giorno dopo accolgono gli ospiti nelle loro case e servono tali dolci, accompagnati da una buona tazza di caffè.
La Pasqua, che – quest’anno – cade il 31 marzo 2024, segue la Quaresima – periodo che, nei fatti, fa riferimento, in sostanza, ai 40 giorni trascorsi da Gesù nel deserto, digiunando – momento dell’anno durante il quale i credenti non mangiano prodotti animali e non bevono alcol per 40 giorni, proprio come attuato dal Messia.