Se amate il caffè e la storia della macchinetta (la moka), allora dovrete prestare molta attenzione. Parleremo di questo speciale oggetto che si trova nelle case di molti italiani e non solo. Ha attraversato i decenni e continua ad essere un elemento imprescindibile nelle nostre cucine. Sai che una vecchia macchinetta del caffè può valere 10.000 euro? Ecco tutto nei dettagli.
Cercheremo di scoprire, in questo articolo, quali sono le macchinette più antiche e rare, quelle che hanno maggior valore sul mercato dei collezionisti. Inoltre, approfondiremo anche la storia controversa del brevetto originale della famosa macchinetta italiana da espresso. Vediamo se qualcuno di voi possiede una macchinetta del caffè che vale quanto un vero tesoro.
Questo vecchio modello vale una barca di soldi
La macchinetta del caffè è un simbolo dell’Italia e della cultura del caffè nel mondo. Ma da dove viene questa iconica invenzione? Il primo brevetto per la macchina espresso fu registrato nel 1884 dal francese Angelo Moriondo, che creò una macchina a vapore per produrre il caffè. Tuttavia, questo modello era molto diverso dalle moderne macchine da caffè che oggi ci ritroviamo.
Fu solo alla fine degli anni ’20, che l’italiano Achille Gaggia inventò una nuova tecnologia di pressione meccanica per estrarre il massimo aroma dal chicco di caffè tostato. Questa innovazione portò all’invenzione della prima macchinetta del caffè moderna.
Negli anni successivi, furono creati molteplici modelli di macchinette del caffè con diverse funzionalità e design. Oggi ci sono ancora molti appassionati che amano collezionare queste vecchie ma affascinanti macchine del caffè.
Ma quali sono i vecchi modelli più ricercati dai collezionisti? Si tratta soprattutto delle prime versioni dei grandi marchi italiani come La Pavoni o Faema. Produttori storici di eccellenza italiana nella produzione delle famose “macchinetta”. Queste antiche versioni possono essere vendute per migliaia e migliaia di euro.
Vecchi modelli che valgono una fortuna
I primi modelli della macchinetta da caffè risalgono alla fine dell’Ottocento, quando il caffè espresso era ancora un’innovazione. I primi prototipi erano ingombranti e poco efficienti, ma col passare degli anni sono state sviluppate versioni sempre più piccole e funzionali.
Le prime macchinette del caffè simili a quelle che conosciamo oggi furono prodotte in Italia durante gli anni ’30. Queste macchine erano solitamente fatte di metallo, con una grande leva per azionare la pressione dell’acqua attraverso il caffè.
Negli anni ’50, l’invenzione della pompa elettrica ha portato ad una rivoluzione nel design delle macchine del caffè. Le nuove pompe hanno permesso alle macchine di essere molto più compatte ed efficienti rispetto ai loro predecessori.
Oggi questi vecchi modelli di macchinette da caffè, sono considerati veri pezzi da collezione dagli appassionati del settore. Tuttavia, non tutte le vecchie macchinette valgono lo stesso prezzo, ci sono alcune che sono molto più rare e ricercate dai collezionisti. Ma qual è la macchinetta da caffè che vale una barca di soldi?
In generale i fattori principali che influenzano il valore delle vecchie macchinette del caffè, includono la rarità, lo stato di conservazione e anche la storia legata al marchio o al progettista.
Questa macchinetta del caffè vale 10.000 euro
Le macchinette del caffè sono diventate una vera e propria passione per molti appassionati di caffè in tutto il mondo. In particolare, i collezionisti si concentrano sulla ricerca di vecchi modelli che possono valere una fortuna. Ma quali sono le macchinette più vecchie e preziose?
In generale, le macchinette del caffè dei primi anni ’30 sono quelle più rare e costose al giorno d’oggi. Questo perché furono prodotte in quantità molto limitate e con materiali pregiati come l’acciaio cromato.
Oltre alla rarità, altri fattori determinanti per il valore delle macchine da caffè includono la condizione dell’oggetto (se è stata ben conservata o meno), la marca e il modello specifico della macchina.
Tra i marchi più famosi ci sono sicuramente La Pavoni, Faema e Victoria Arduino. I modelli più ricercati includono La Pavoni Europiccola, Faema E61 ed Elektra Belle Epoque.
Tuttavia, non sempre il prezzo alto equivale alla migliore qualità, molte volte infatti anche piccole aziende locali hanno prodotto modelli unici che potrebbero avere un alto valore sul mercato delle aste.
Per chi ama la storia della tecnologia del caffè espresso può essere quindi molto interessante approfondire queste informazioni per scoprire nuovi tesori nascosti!
La macchinetta del caffè che vale una barca di soldi
Le macchinette del caffè sono diventate sempre più comuni negli ultimi anni, ma i modelli più antichi e rari hanno un valore economico molto elevato. Ma quali sono quelle che valgono di più?
Innanzitutto, le macchinette che valgono di più sono quelle prodotte tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Queste prime versioni erano fatte a mano con materiali pregiati come il bronzo o l’argento, rendendo il loro valore molto alto.
Un altro fattore da considerare è lo stato della macchina, le macchine completamente funzionanti e in buone condizioni valgono sicuramente di più rispetto a quelle danneggiate o mancanti di pezzi essenziali.
Poi influisce anche la rarità, un altro elemento fondamentale per determinare il valore delle macchine da caffè. I modelli prodotti in edizione limitata o quelli realizzati solo per brevi periodi possono raggiungere cifre esorbitanti sul mercato dei collezionisti.
Quindi, le macchinette del caffè che valgono di più sono quelle rare, ben conservate e prodotte nei primi decenni del Novecento. Tuttavia, vale sempre la pena ricordare che il valore effettivo dipende dall’offerta presente sul mercato al momento dell’acquisto.
Chi ha brevettato la macchinetta del caffè?
Il brevetto della caffettiera era già stato registrato da Giovanni Vecchio di Milano, e risale al 17/09/ 1932, numero del brevetto 309250. E consisteva in un contenitore che serviva alla preparazione del caffè oppure delle infusioni. All’epoca infatti, non fu affatto una novità.
La difficoltà principale all’epoca era costruire il stampo adatto. La ghisa in questo caso doveva essere ancora più dura perché si allarga e poi si restringe nuovamente. Il costo del stampo era elevato e richiedeva grande abilità per realizzarlo. Pochissime fonderie avevano questo tipo di struttura.
La forma a spigoli sembra molto simile a dei tavolini da bar. La serie Alessi Ottagonale del 1935 fece risalire alla luce queste forme, grazie alla sua ispirazione ed alle piacevoli forme dei tavolini da caffe presenti a quei tempi in numerose case della ricca borghesia.
In tanti non conosceranno questa tipologia con tutti questi spigoli, infatti ce ne sono davvero poche in giro, e questo perché non si riusciva ad avere lo stampo adatto a questa forma. Dato che la parte sottostante, non è uniforma, ma presenta a metà del recipiente una sporgenza. La produzione di questa macchinetta, si presume sia dovuta ai pochi fondi disponibili. Infatti al mondo si trovano solo 8 esemplari, di cui uno in Giappone