Nel deserto di AIUla, c’è un vero e proprio miraggio. un’opera d’arte, patrimonio dell’UNESCO, che, però, rischia di sparire per sempre.
Nel cuore del deserto saudita, si erge una straordinaria opera d’arte, che si può considerare un vero e proprio miraggio, un po’ come un’oasi. Tale progetto artistico, situato nella regione di AlUla, rappresenta una fusione tra natura e creatività, che ha l’intento di abbellire ma anche di sensibilizzare riguardo alla conservazione e alla valorizzazione del ricco patrimonio culturale e naturale del territorio.
Inaugurata come parte di una campagna di sensibilizzazione denominata “I Care“, l’installazione artistica, creata dall’artista David Popa, raffigura due mani unite in un gesto di protezione.
Tale immagine simbolica ha come scopo quello di promuovere un messaggio di cura e rispetto verso il patrimonio storico di AlUla, sottolineando, dunque, l’importanza di preservare le testimonianze del passato per le generazioni future.
“I Care” si propone di raggiungere molteplici obiettivi: dall’approfondimento della conoscenza del patrimonio culturale di AlUla, all’incoraggiamento di un impegno comunitario attivo nella tutela dei siti storici.
Tale iniziativa si allinea perfettamente con gli obiettivi della Saudi Vision 2030, che punta a valorizzare e proteggere il paesaggio culturale dell’area, stimolando – al contempo – lo sviluppo economico e culturale della regione.
La particolarità di questa opera d’arte nel deserto risiede nella sua natura effimera: realizzata con materiali naturali, come terre colorate provenienti da diverse parti del mondo, è destinata a dissolversi nel tempo, ricordandoci la fragilità del nostro patrimonio culturale e la necessità di azioni concrete per la sua salvaguardia.
Tale progetto, però, celebra la bellezza e l’importanza storica di AlUla, coinvolgendo, inoltre, in maniera attiva, le nuove generazioni, attraverso attività educative, tra le quali possiamo annoverare seminari, visite guidate e distribuzione di materiali didattici nelle scuole.
AlUla, è, dunque, una delle destinazioni migliori per avvicinarsi alla storia e alla cultura di questo angolo del mondo, dichiarato patrimonio dell’UNESCO.
D’altronde, in questo territorio, ci sono tante meraviglie naturali e siti storici come Hegra, città nabatea patrimonio UNESCO, la città di Dadan, la biblioteca all’aperto Jabal Ikmah e il borgo storico di AlUla, recentemente riconosciuto tra i migliori villaggi turistici dall’UNWTO.
Un posto che – forse – non tutti conoscono ma che vale la pena visitare almeno una volta nella vita, in quanto testimonia che l’arte, la cultura e la storia possono appartenere anche a opere che, nei fatti, sono completamente immerse in paesaggi desertici.
Ad Al Ula non si arriva con voli o collegamenti ferroviari. Ci si può recare sul posto, con un autobus messo a disposizione da SAPTCO, che organizza corse quotidiane da Medina, con una partenza programmata alle 17:30. Ci sono anche corse che partono da Riyadh.
Infine, vi sono anche servizi settimanali, ogni giovedì e domenica, da Tabuk. Coloro che partono da Jeddah possono sfruttare un servizio di collegamento, con cambio a Medina, per raggiungere tale destinazione.