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Bevande

Limonata a cosce aperte: la bevanda napoletana più dissetante che c’è

C’era una volta a Napoli e c’è ancora la limonata a cosce aperte, la bevanda più buona e dissetante venduta nelle calde giornate d’estate. Perché si chiama così e cosa ha di tanto speciale? Se vi trovate in vacanza a Napoli sicuramente camminando per le vie del centro storico cittadino noterete dei chioschi-gazebo piccoli e angusti con tantissimi agrumi esposti. Si tratta dei chioschi degli acquaioli o acquafrescai napoletani, un mestiere antichissimo e secolare che sta per scomparire per sempre. Se siete curiosi di saperne di più prima di assaggiare questa gustosa bevanda chiamata “limonata a cosce aperte”, non vi resta che continuare la lettura di questo interessante articolo. 

I chioschi degli acquaioli napoletani, un teatro a cielo aperto

Diceva il celebre Eduardo De Filippo che Napoli è un teatro a cielo aperto, dove ogni giorno le persone scendono per strada e recitano, pur non avendo mai studiato recitazione. Di quella Napoli antica, verace e dimenticata, restano oggi pochi esempi come il famoso vicolo dei Pastori ovvero San Gregorio Armeno e i vari chioschi degli acquaioli sparsi in giro per il centro storico.

Cos’è la limonata a cosce aperte- wineandfoodtour.it

L’acquafrescaio è un mestiere che non si impara, ma si tramanda di generazione in generazione. Questo mestiere risale al 1700 ed un tempo ogni angolo del centro storico aveva un chiosco, mentre oggi sono quasi del tutto spariti.  L’acquafrescaio è un venditore di bibite, ma è famoso in primis per la limonata a cosce aperte. Questo mestiere è stato consacrato alla gloria da James Senese nel 1992. “Acquaiò, l’acqua è fresca?” cantava la sua rock band, “manco ‘a neve” la risposta degli acquafrescai, ossia “nemmeno la neve è fresca come la mia acqua”.

Cos’è la limonata a cosce aperte?

Un tempo l’acquafrescaio non aveva un chiosco fisso, ma era un venditore ambulante che portava queste grosse anfore di creta chiamate mummare e che conservavano l’acqua con limone fredda per 12 ore. Il suo ruolo era rinfrescare il popolo napoletano dalla calura estiva.

In origine veniva venduta l’acqua delle mummarelle che sgorgava direttamente dal Monte Echia ed era molto ferrosa. Le fontanelle sono rimaste aperte fino al 1973, perché oggi quell’acqua è considerata dannosa per la salute. Si trattava di un’acqua sulforea venduta dagli acquafrescai e mescolata con limone e bicarbonato.

Storia della limonata a cosce aperte- wineandfoodtour.it

Oggi l’acquaiolo nel suo chiosco vende la limonata a cosce aperte che non è fatta più ovviamente con acqua delle mummarelle, ma acqua normale con aggiunta di limone e bicarbonato. E’ proprio quest’ultimo ingrediente che dà sprint alla bevanda che fuoriesce dal bicchiere e costringe l’ignaro bevitore ad aprire le gambe (le cosce in napoletano) per berla senza bagnarsi i vestiti. Ecco perché viene chiamata limonata a cosce aperte. Senza dubbio è una di quelle esperienze da provare una volta nella vita.

Marianna Somma

“So scrivere senza guardare la tastiera. Ma non so guardare la tastiera senza scrivere". Una storica dell'arte votata al copywriting. Svizzera nella precisione, partenopea nell'approccio positivo alla vita.