Esistono interessanti leggende sulle castagne, amato frutto autunnale, che funge da perfetto binomio tra cultura e cucina.
Le castagne sono il classico frutto autunnale, amato da grandi e piccini. Mangiata da sola o inserita in altre ricette, la castagna ha un sapore che conquista davvero tutti. Al di là della sua grande importanza sul piano gastronomico, intorno alle castagne esistono diverse leggende. Scopriamo quelle più interessanti.
La prima leggenda riguarda un albero di castagno che era molto triste in quanto non produceva i frutti che sperava, come facevano gli altri alberi.
Si fa aiutare dalla Fata Verde che, una volta emersa dalle foglie della foresta, si poggia sui rami più belli del castagno e, con i suoi poteri, dice al tronco che gli avrebbe conferito tutti i frutti che desiderava, a patto che aspettasse un anno intero.
Seppur non d’accordo con la fata, l’albero acconsente ed attende che i frutti crescono da lì a un anno. Il castagno, però, si trova di fronte a un destino diverso.
Una famigliola di ricci, il giorno dopo, fuggendo da un branco di cani-lupo, prova a trovare un rifugio sotto terra: in quel momento, l’albero dice loro che sarebbe stato inutile in quanto gli animali li avrebbero trovati. Pertanto, propone loro di rifugiarsi sui suoi rami, in modo tale da potersi nascondere tra le foglie.
A quel punto, i cani, seppur fiutando l’odore della famigliola di ricci, deve fare un passo indietro e lasciarla in pace. Proprio tra quelle foglie, vi era la Fata Verde la quale, apprezzando il gesto del castagno, decide di premiarlo con tanti frutti, ossia le castagne che, da quel momento, furono conservate in ricci spinati.
Un’altra leggenda, invece, narra che un albero di castagne subiva dei soprusi da alcuni scoiattoli dispettosi che morsicavano le sue castagne. I frutti, doloranti, chiedevano aiuto alla foresta per fermare questi animali indisponenti.
Una famiglia di ricci, un giorno, passò proprio nei pressi dell’albero e iniziò a sentire le lamentele di queste castagne. I ricci si aggrapparono alle castagne rimaste per proteggerle dagli scoiattoli, che non potevano più comportarsi come prima.
Le famiglie più umili e povere pregavano per aver aiuto divino, al fine di mettere del cibo in tavola. Queste persone, però, trovavano difficoltà a sfamare la propria prole e così Dio iniziò a far emergere, dagli alberi, i frutti delle castagne.
Tale frutto autunnale sfamò, dunque, le fasce più povere della popolazione, evitando morti a causa della fame. Il diavolo, però, avvolse le castagne in scorze appuntite che non consentivano di aprirli a mani nude.
Le famiglie si ritrovano al punto di partenza. Così la gente chiese aiuto nuovamente a Dio, il quale fece cadere in terra le castagne, aprendo i frutti con la spaccatura a croce.
Le castagne trasportano energia maschile. Il castagno è associato a Zeus, padre dei dei. Le castagne possono essere mangiate per incoraggiare la fertilità e il desiderio e possono essere portate con sé come amuleto dalle donne che desiderano concepire. Tenere le castagne in casa (e mangiarle) favorisce l’abbondanza.
Si dice che i bastoni realizzati in legno di castagno incoraggino la longevità, aumentino l’energia, migliorino l’intuizione e aiutino con il radicamento e la centratura dell’energia.
Il legno di castagno può essere utilizzato anche per creare talismani per la giustizia, il successo, per conquistare la simpatia del pubblico e per incoraggiare la mente a registrare informazioni.
In Giappone il frutto della castagna simboleggia sia le difficoltà che il loro superamento. Sono mangiati il giorno di Capodanno per avere successo e forza per l’anno in entrata, un po’ come facciamo noi all’ultimo dell’anno mangiando cotechino e lenticchie.
Il folklore paleocristiano, invece, vedeva nelle castagne un simbolo di castità.
I nativi americani pare preparassero una tisana di foglie di castagno per curare tosse e malattie cardiache, composta da un impiastro di foglie per le piaghe e un decotto di corteccia per curare i vermi.
Le castagne erano un alimento base nell’Europa meridionale, in Turchia e in alcune parti dell’Asia, dove prosperavano in aree dove il terreno roccioso e sottile rendeva poco pratico la coltivazione dei cereali.
In queste zone, le castagne restano un alimento molto diffuso ed è possibile acquistarle dai venditori ambulanti. Le castagne sono un alimento straordinariamente versatile che può sostituire i cereali e le patate nella dieta.
Poiché tali frutti maturano alla fine dell’anno e si conservano bene nei mesi freddi, sono protagoniste di celebrazioni di metà inverno e di fine inverno, come le sagre paesane.
Le castagne possono essere arrostite con la buccia, ma è necessario tagliare prima quest’ultima, magari effettuando un piccolo ritaglio, per evitare che scoppino in fase di cottura.
Il gusto delle castagne è dolce e nocciolato: questi frutti, inoltre, hanno una consistenza simile alle patate al forno. Potete arrostirle, infatti, su una carbonella, bollirle, tritarle per aggiungerle ad altre ricette, utilizzarle per preparare dolci e i marron glacé o, in alternativa, creare una crema di castagne, da gustare da sola o spalmata su una fetta di pane tostato.
Dalle castagne, infine, è possibile anche ricavare la farina, che è utilizzata per fare il pane o da utilizzare come addensante per le salse. La farina di castagne non lievita come la farina di frumento, ma il pane rimane fresco fino a due settimane.