L’aroma più usato in pasticceria è sicuramente la vaniglia. Il suo sapore delicato e avvolgente, rende golosa ogni preparazione nella quale viene impiegata. Ma da dove viene ricavata la vaniglia? Scopriamolo insieme.
Vi sorprenderà sapere che la vaniglia è il frutto di un’orchidea. L’orchidea nello specifico è la Vanilla planifolia, ed è l’unica qualità di orchidea in grado di produrre frutti commestibili. Il frutto prodotto dalla Vanilla planifolia è un baccello stretto e lungo che può raggiungere anche i 15 centimetri di lunghezza. Il baccello è in origine inodore, ma grazie al processo di essiccazione, alla quale viene sottoposto, sprigiona il fantastico aroma che ben conosciamo.
Questa pianta così particolare, venne coltivata per la prima volta più o meno 900 anni fa, dal popolo dei Totonachi in Mesoamerica. L’impollinazione di questo fiore è possibile grazie alla presenza di un’ape che vive solo in zone calde e umide come il Messico. La cosa particolare è che il fiore rimane aperto un solo giorno, durante il quale se non riceve l’impollinazione, muore. Questo è il motivo per il quale per molti anni la vaniglia veniva prodotto e coltivata solo in una parte dell’America Latina.
Tutto cambiò quando uno schiavo di 12 anni scoprì che era possibile impollinare i fiori di vaniglia artificialmente. La produzione di vaniglia così si diffuse grandemente e raggiunse zone più vaste.
Sembrerebbe che l’arrivo della vaniglia in Europa sia legato al cioccolato. C’è una leggenda infatti, che racconta di come Hernando Cortés, famoso conquistatore spagnolo, venne a contatto con questa spezia. L’imperatore Montezuma offrì a Cortés una bevanda, a suo dire “cibo degli dei“, e come dargli torto? La bevanda era cioccolata aromatizzata con vaniglia. Inutile dire che conquistò subito Cortés che portò questa spezia con se in Spagna. Il suo successo fu grande e l’uso della vaniglia divenne molto richiesto soprattutto nelle famiglie nobili.
Qualche anno più tardi, nel 1800, la vaniglia iniziò ad essere adoperata per la preparazione di prodotti di bellezza. Alcune donne invece, usavano mettere i baccelli essiccati, in un fazzoletto di stoffa all’interno del corsetto, per via del suo profumo. Ma fu solo molti anni dopo, precisamente nel 1889 che, Guerlain pensò di utilizzare i baccelli per creare un vero e proprio profumo.
Non sono solo il sapore ed il profumo a rendere la vaniglia così tanto apprezzata, ha infatti tantissime buone qualità. Più precisamente è la vanillina, componente estratto dalla pianta stessa, ad avere ottimi benefici per l’organismo. In primis è un potente antiossidante e secondo studi recenti, sembrerebbe capace di contrastare patologie neurodegenerative. La vaniglia viene usata anche come calmante naturale, in grado di aiutare in caso di insonnia collegata allo stress.
Questa spezia comunque è molto utilizzata in cucina, ma soprattutto in pasticceria. Attenti però a non confonderla con la “vanillina”, che spesso si trova in commercio, sottoforma di bustine. Questa infatti è un aroma ricavato artificialmente, quindi non ha nulla a che fare con la vera vaniglia.
Per iniziare cerchiamo di capire come usare la bacca di vaniglia secca che solitamente si trova in commercio. La bacca va stesa e incisa per tutta la sua lunghezza con la punta di un coltello. Tenendola ferma da un’estremità, con la lama piatta del coltello, si estrae tutta la polpa. I semi ottenuti si possono utilizzare per aromatizzare, sia piatti caldi che freddi. Il baccello vuoto invece, può essere utilizzato per dare profumo e sapore a bevande calde come tè e latte.
L’uso in pasticceria è ben noto, ma sapevate che la vaniglia può essere utilizzata anche per aromatizzare piatti salati? Ebbene è proprio così, viene impiegata per la preparazione di oli aromatizzati, per salse in accompagnamento di piatti di carne e pesce, e per dare un tocco esotico a primi piatti.
Ora che conosciamo più da vicino questa meravigliosa spezia, possiamo apprezzarne maggiormente, non solo i profumi e i sapori, ma anche le sue molteplici qualità.