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Le merendine degli anni ’70: un dolce tuffo nella nostalgia

Andiamo alla scoperta delle merendine più famose ed iconiche degli anni ’70: un vero e proprio tuffo nella nostalgia.

Nel corso degli anni ’70 ci fu un vero e proprio boom delle merendine: i pan di spagna farciti diventarono, in poco tempo, infatti, uno degli snack a cui i bambini – e non solo – non potevano affatto resistere. Tali dolcetti – infatti – hanno accompagnato l’infanzia di molti e, nonostante tali anni siano lontani dai giorni nostri, continuano a vivere nei nostri ricordi. Scopriamo, dunque, insieme le merendine vintage che hanno lasciato il segno nelle nostre menti.

Le merendine degli anni ’70

Una delle merendine più famose degli anni ’70 è sicuramente la Girella Motta, semplice ma delizioso rotolo di pan di spagna al cioccolato.  Una delle merendine più iconiche di quegli anni che apparve anche nelle storie di Topolino, diventando, così, un vero e proprio simbolo generazionale.

Girella anni ’70 [immagine Pinterest] (wineandfoodtour.it)

Passiamo, poi, al Ciocc-Ovo, barretta di ovomaltina avvolta in cioccolato, che era presente in tutti gli zainetti dei ragazzi, i quali vi erano particolarmente affezionati, in quanto tali merendine regalavano anche un album di figurine che, forse, qualcuno ha ancora in soffitta.   merendina.

C’è, poi, Brioss di Ferrero, pan di spagna con crema al latte che ha conquistato cuore e palato di molti. Le campagne promozionali abbinate alla merendina, come il concorso per trascorrere una giornata con il calciatore preferito, l’hanno resa veramente famosissima e molto amata dai ragazzini, che volevano incontrare i loro idoli.

Altri snack iconici di quegli anni

Non si può dimenticare la linea di wafer Urrà di Saiwa e i Super Wafer di Maggiora, snack trendy che hanno conquistato sia i bambini che gli adolescenti.

Prima dell’affermazione di marchi famosi come Mulino Bianco, i Bel Bon erano un must nelle case degli italiani, soprattutto in quelle rurali, dove evocavano l’immagine di biscotti fatti in casa con ingredienti genuini.

Urrà Saiwa [Immagine di Pinterest] (wineandfoodtour.it)

I jingle pubblicitari di Ciocorì e Biancorì, snack a base di riso soffiato e cioccolato, rimangono impressi nella memoria di molti: ciò ci fa capire come una semplice canzoncina potesse influenzare le scelte di acquisto delle famiglie.

C’era, poi, la Tortina Ciù Ciù, venduta a soli 150 lire, un altro dolce che dava regali con ogni acquisto, ma anche la Fiesta, simile alla Ciù Ciù, ma lanciata negli anni ’60, che raggiunse il picco di popolarità negli anni ’70, spesso pubblicizzata da i VIP del tempo.

Prima del famoso Kinder, c’era Brio, tavoletta di cioccolato al latte che piacque molto agli italiani del tempo, anche grazie alla pubblicità che lo promuoveva.

Infine, come non citare il Buondì di Motta, promosso come alternativa al cornetto da bar, da inzuppare nel cappuccino o da mangiare bevendo un caffè caldo.

Daniela Caruso

Sono laureata in Culture Digitali e della Comunicazione alla triennale e in Comunicazione Pubblica Sociale e Politica alla magistrale. Da anni, lavoro nel mondo digitale e nell'editoria online. Sono appassionata di viaggi, tecnologia, disegno, manga ed anime, ma anche di lettura e scrittura.