Conoscete le maschere di Carnevale dell’Emilia Romagna? Tra tutti sicuramente la più famosa è quella del Dottor Balanzone, il dotto ed erudito bolognese tutto di nero vestito. Ma in realtà ci sono di tante altre maschere emiliane, anche se poco note, la cui storia merita di essere raccontata. Scopriamole insieme.
La maschera bolognese del Dottor Balanzone
Come si evince dal nome, Balanzone è un dottore, una persona colta e con un grande bagaglio culturale, ma al tempo stesso molto presuntuosa ed arrogante. Non a caso è detestato da tutti perché si pone sempre al di sopra degli altri, soprattutto dei poveri. La sua abilità principale è parlare a raffica. Fa solitamente discorsi lunghissimi che non portano però da nessuna parte. Riempie i suoi lunghi monologhi con infinite citazioni latine così che nessuno lo capisce e lui si erge al di sopra di tutti.
Sappiamo di lui solo che ha una laurea conseguita presso l’Università di Bologna, ma non sappiamo in che disciplina, anche perché lui dice (e crede) di sapere tutto: medicina, filosofia, astronomia, matematica, latino e letteratura. Le altre maschere però lo rispettano e si rivolgono a lui per tanti consigli finendo per farlo sentire ancora più importante e dotto.
La famiglia Pavironca da Modena
Originarie di Modena sono un gruppo di maschere appartenenti ad un unico nucleo familiare: marito, moglie e figlioletto. Il capofamiglia è un contadino chiamato Sandrone, furbo e scaltro come un vecchio volpone non esita a truffare se deve portare a casa la pagnotta per i suoi cari. Questo uomo modenese rozzo e ignorante è sposato con Pulonia, una donna di tale bruttezza che a teatro era sempre rappresentata da un uomo. Il loro figlio invece si chiama Sgurgheguel. Sandrone si riconosce per gli abiti umili da contadini e il cappello da notte in testa.
Fagiolino Fanfani tra le maschere del Carnevale dell’Emilia Romagna
Come Balanzone anche questa maschera è originaria bolognese. Si tratta di un giovane un po’ scapestrato, vispo, esaltato e attaccabrighe. Porta con sé sempre un pezzo di faggio (forse per questo è chiamato così). Questa maschera è praticamente sconosciuta fuori i confini regionali.
Bertoldo
Questa maschera è tipica di San Giovanni in Persiceto e nasce nel Seicento. Con la moglie e il figlio Bertolino aspira alla scalata sociale e ci riesce grazie ai suoi tranelli e alla sua arguzia.
Ama gli indovinelli e truffare la gente. Pur essere un contadino, non è ignorante e sempliciotto come gli altri suoi compaesani e mette a dura prova il re Alboino. Alla fine riesce a diventare da buffone di corte e preferito del Re persino conte e dare alla sua consorte il titolo di contessa.