Spesso, i termini gelato e ice-cream sono sovrapposti ma, tra di loro, esistono delle differenze.scopriamo insieme quali sono.
I termini “gelato” e “ice-cream” sono spesso sovrapposti anche se, tra di loro, esistono delle differenze sostanziali per quel che concerne la rispettiva lavorazione, nonché il sapore e le proprietà nutrizionali di ciascuno. Scopriamo insieme, dunque, quali sono le peculiarità associate a queste due dolci prelibatezze.
Due dolci completamente diversi
In estate, ma anche in inverno, la voglia di gelato c’è sempre. D’altronde, rappresenta un dolce e sfizioso da mangiare, in compagnia degli amici o dei propri familiari, o, semplicemente, di sera, in sostituzione del pasto.
Spesso, però, si fa confusione tra gelato e ice cream: infatti, le persone credono che siano la stessa cosa, ma, tra loro, esistono delle importanti differenze che non possono essere ignorate.
Pertanto, è bene concepire il gelato e l’ice cream come due cose sostanzialmente diverse e non come uno traduzione dell’altro, nelle rispettive lingue di appartenenza, ossia l’italiano e l’inglese.
Differenze tra gelato e ice cream
A questo punto, la domanda che ci possiamo porre è la seguente: quali sono, effettivamente, differenze che intercorrono tra il gelato e l’ice cream? Per dare una risposta a tale quesito, dobbiamo tenere in considerazione diversi fattori.
Partiamo col dire che il gelato è un prodotto tipicamente italiano e sembra che sia stato inventato, tenendo conto di diverse fonti storiche, nel corso del ‘500, a Firenze, dove fu elaborata una crema che, avrebbe poi, anticipato l’arrivo del gelato per come lo conosciamo oggi giorno.
Il gelato tricolore, dunque, tipicamente artigianale, è prodotto nel laboratorio della gelateria, utilizzando ingredienti freschi, di stagione e precisamente selezionati. Per tali ragioni, dunque, deve essere consumato in un breve periodo ossia stesso in giornata o entro massimo pochi giorni.
Possiamo, ora, all’ice cream a stelle strisce che, invece, è prodotto industrialmente, al fine di essere diffuso nei negozi di alimentari in grandi quantità.
Pertanto, il grado di conservazione è molto più elevato, rispetto al gelato artigianale e può durare nel freezer anche per diversi mesi. Inoltre, può essere trasportato su lunghe distanze. È venduto, poi, in confezioni e vaschette.
In questo tipo di prodotto, infine, si possono trovare più conservanti e latte in polvere, ingredienti ai quali si affiancano anche gli aromi artificiali.
Aria e grassi, due elementi da considerare
Oltre al tipo di lavorazione e conservazione dei rispettivi prodotti, bisogna considerare anche altri due elementi che li accomunano: ci riferiamo all‘aria e ai grassi derivati dal latte, i quali sono ripartiti, negli stessi, in diverse proporzioni.
Secondo quanto afferma la Food and Drugs Administration (FDA) americana, l’ice cream deve contenere quantomeno il 10% dei grassi derivati dal latte.
Per questo motivo, dunque, in fase di produzione, le aziende utilizzano, in maniera massiccia, la panna, ingrediente che, nei fatti, si riflette nel nome stesso del prodotto (cream, per l’appunto).
L’aria nel prodotto è immessa mediante dei tubi, attraverso un processo a ciclo continuo nel quale è mantecato: tale elemento, secondo la FDA, può avere anche un livello del 100%, al fine di permettere al prodotto di sciogliersi in maniera più lenta.
Le quantità cambiano del tutto nel caso del gelato nostrano, nel quale i grassi totali oscillano tra l’8% e il 10%, considerando, non solo il latte, ma tutti gli altri ingredienti che lo compongono.
L’aria, inoltre, si forma in modo naturale durante la mantecatura, attuata attraverso un ciclo discontinuo e lento: pertanto, non è innestata, come avviene nel caso dell’ice cream americano.
La percentuale totale, nei fatti, si aggira intorno al 40%: di conseguenza, il gelato ha meno grassi – rispetto all’ice cream – e, di conseguenza, anche una durata inferiore per quel che concerne la conservazione e la consumazione.
Gelato e ice cream: la questione del sapore
Anche il il sapore, in questo caso, ha la sua parte. Per quel che concerne l’ice cream, ci troviamo di fronte ad un gusto, nei fatti, risulta meno definito.
Questa caratteristica, in sostanza, deriva dalla metodologia di conservazione di questo prodotto che, di solito, è tenuto in freezer a -18 °C, ma non solo. Il sapore, infatti, in questo caso, è smorzato anche dall’utilizzo di aromi artificiali.
Il gelato fresco ed artigianale, invece, è servito a una temperatura che oscilla tra i -10 °C e i -14 °C: per questo motivo, dunque, i sapori sono più distinguibili e definibili, quindi più apprezzabili al palato.