Andiamo alla scoperta di tutte le differenze che intercorrono tra aperitivo e happy hour, termini spesso utilizzati come sinonimi.
A volte i termini aperitivo e happy hour sono utilizzati come sinonimi, anche se, tra gli stessi, intercorrono delle differenze importanti: c’è da dire, infatti, che l’aperitivo rappresenta un rito di aggregazione, tipicamente italiano, mentre l’happy hour, in sostanza, è una strategia di marketing che ha avuto origine tra Inghilterra e Stati Uniti. Scopriamo, dunque, insieme le differenze che intercorrono tra di essi.
I termini aperitivo e happy hour sono, in molti casi, utilizzati come sinonimi, anche se tra di essi esistono delle differenze sostanziali che bisogna conoscere, al fine di non commettere l’errore di utilizzarli – in modo alternativo – per riferirsi erroneamente a specifici concetti.
L’aperitivo, infatti, fa riferimento alla pratica italiana, nata nell’Ottocento, che si collega, in sostanza, l’invenzione del vermouth, mentre l’happy Hour nasce tra l’America e l’Inghilterra, intorno agli anni ’20 del Novecento durante l’era del proibizionismo, anche se può essere collegato, in maniera corretta, alla vita militare a stelle strisce.
Una delle differenze principali tra i due termini è il fatto che l’aperitivo rappresenta un momento di convivialità e di socialità, mentre l’happy hour può essere, sostanzialmente, definito come una vera e propria operazione di marketing.
Per capire le differenze che intercorrono tra i due concetti, bisogna partire dalla nascita dell’aperitivo italiano, attuato o prima di cena, che aveva come l’obiettivo quello di stimolare l’appetito, consumando un po’ di alcol e qualche cibo fresco da buffet.
L’aspetto moderno dell’aperitivo italiano può essere fatto risalire all’Ottocento, con l’invenzione del vermouth nella città di Torino, ossia un vino aromatizzato che è capace, per l’appunto, di stuzzicare la fame.
L’happy hour, invece, nasce sulle navi della marina militare americana, rappresentando, nei fatti, una “ora felice” durante la quale i marinai scaricavano la tensione, lottando tra loro. D’altronde, tale tradizione si è, poi, estesa sulla terraferma, soprattutto nel periodo proibizionista, durante il quale l’alcol fu bandito totalmente.
I due termini, inoltre, differiscono anche in base al fine d’uso, in quanto l’aperitivo si focalizza, in sostanza, sulla convivialità, sulla socializzazione con un consumo moderato di alcol e di cibo, visto che lo stomaco non va riempito prima di cena: quello che conta, dunque, è stare insieme, pertanto il cibo assume un ruolo secondario.
L’happy hour, invece, visto che, tecnicamente, è un puro evento di marketing ha come obiettivo principale quello di far consumare bevande alcoliche a prezzi abbordabili, attirando quanto più clientela possibile, in modo da farla rilassare tra un drink e l’altro.