Andiamo alla scoperta delle differenze che intercorrono tra vini aromatici ed aromatizzati: due prodotti eccellenti ma che differiscono su alcuni aspetti.
Per conoscere meglio il mondo dei vini, bisogna saper fare distinzione tra vini aromatici e vini aromatizzati: parliamo, certamente, di due prodotti eccellenti, che, però, presentano delle differenze sul piano della preparazione e del sapore. Scopriamo, dunque, insieme qualche curiosità su entrambe le tipologie.
La distinzione tra vini aromatici e vini aromatizzati è molto importante da fare e, per questo motivo, è importante chiarirla, in quanto riguarda due categorie nettamente diverse di prodotti vinicoli.
I vini aromatici sono tipicamente vini “classici“, che sono dotati aromi naturali molto intensi, che derivano direttamente dalle uve da cui sono prodotti.
Vitigni come il Gewürztraminer, il Muscat e il Riesling sono conosciuti per il fatto che sono in grado di produrre vini con profumi molto particolari, che richiamano, per l’appunto, quelli della frutta, delle erbe e delle spezie, ma anche quelli della rosa, del gelsomino, dell’acacia e del sambuco: aromi che, nei fatti, si avvertono tanto nel bouquet quanto nel sapore.
Tali aromi sono naturali e, pertanto, non aggiunti artificialmente. Tra i più famosi vitigni aromatici, ci sono il Moscato, da cui si ottengono l’Asti Moscato e il Moscato d’Alessandria, ma anche il Pinot grigio e il Torrontés argentino, che emana profumi di fiori bianchi, agrumi e frutta esotica.
D’altro canto, i vini aromatizzati subiscono una trasformazione durante il processo di produzione mediante l’aggiunta di aromi o ingredienti aromatizzanti tra i quali possiamo annoverare erbe, spezie, frutta e fiori, che conferiscono al prodotto un profilo aromatico più caratteristico e particolare.
Tale processo conferisce al vino base note che possono assumere toni speziati e/o floreali, ma anche fruttati e agrumati. Tra i vini aromatizzati, ci sono il Vermouth, nel quale sono aggiunte erbe aromatiche e spezie come l’artemisia, il ginepro e la scorza d’arancia, ma anche il Barolo chinato, che combina il Barolo Docg con zucchero, alcol etilico e una miscela di spezie e il Retsina, antico vino greco aromatizzato con resina.
È molto importante, infine, notare le differenze anche in termini di gradazione alcolica: i vini aromatici – infatti – mantengono una gradazione alcolica tipica dei vini, che oscilla, di solito, tra l’11% e il 13%, mentre i vini aromatizzati tendono ad avere un contenuto alcolico più elevato, spesso compreso tra il 15% e il 22%.
Pertanto, avendo ben presenti tali differenze, si può scegliere la varietà di vino che più si accosta alle proprie preferenze personali e alle gradazioni che, in effetti, si tollerano di più.