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Vino e Birra

Le differenze che esistono tra vini aromatici ed aromatizzati

Andiamo alla scoperta delle differenze che intercorrono tra vini aromatici ed aromatizzati: due prodotti eccellenti ma che differiscono su alcuni aspetti. 

Per conoscere meglio il mondo dei vini, bisogna saper fare distinzione tra vini aromatici e vini aromatizzati: parliamo, certamente, di due prodotti eccellenti, che, però, presentano delle differenze sul piano della preparazione e del sapore. Scopriamo, dunque, insieme qualche curiosità su entrambe le tipologie.

Le differenze tra vini aromatici ed aromatizzati

La distinzione tra vini aromatici e vini aromatizzati è molto importante da fare e, per questo motivo, è importante chiarirla, in quanto riguarda due categorie nettamente diverse di prodotti vinicoli.

I vini aromatici sono tipicamente vini “classici“, che sono dotati aromi naturali molto intensi, che derivano direttamente dalle uve da cui sono prodotti.

Le differenze che esistono tra vini aromatici ed aromatizzati (wineandfoodtour.it)

Vitigni come il Gewürztraminer, il Muscat e il Riesling sono conosciuti per il fatto che sono in grado di produrre vini con profumi molto particolari, che richiamano, per l’appunto, quelli della frutta, delle erbe e delle spezie, ma anche quelli della rosa, del gelsomino, dell’acacia e del sambuco: aromi che, nei fatti, si avvertono tanto nel bouquet quanto nel sapore.

Tali aromi sono naturali e, pertanto, non aggiunti artificialmente. Tra i più famosi vitigni aromatici, ci sono il Moscato, da cui si ottengono l’Asti Moscato e il Moscato d’Alessandria, ma anche il Pinot grigio e il Torrontés argentino, che emana profumi di fiori bianchi, agrumi e frutta esotica.

Fasi di produzione e gradazioni alcoliche

D’altro canto, i vini aromatizzati subiscono una trasformazione durante il processo di produzione mediante l’aggiunta di aromi o ingredienti aromatizzanti tra i quali possiamo annoverare erbe, spezie, frutta e fiori, che conferiscono al prodotto un profilo aromatico più caratteristico e particolare.

Tale processo conferisce al vino base note che possono assumere toni speziati e/o floreali, ma anche fruttati e agrumati. Tra i vini aromatizzati, ci sono il Vermouth, nel quale sono aggiunte erbe aromatiche e spezie come l’artemisia, il ginepro e la scorza d’arancia, ma anche il Barolo chinato, che combina il Barolo Docg con zucchero, alcol etilico e una miscela di spezie e il Retsina, antico vino greco aromatizzato con resina.

Calici di vino (wineandfoodtour.it)

È molto importante, infine,  notare le differenze anche in termini di gradazione alcolica: i vini aromatici – infatti – mantengono una gradazione alcolica tipica dei vini, che oscilla, di solito, tra l’11% e il 13%, mentre i vini aromatizzati tendono ad avere un contenuto alcolico più elevato, spesso compreso tra il 15% e il 22%.

Pertanto, avendo ben presenti tali differenze, si può scegliere la varietà di vino che più si accosta alle proprie preferenze personali e alle gradazioni che, in effetti, si tollerano di più.

Daniela Caruso

Sono laureata in Culture Digitali e della Comunicazione alla triennale e in Comunicazione Pubblica Sociale e Politica alla magistrale. Da anni, lavoro nel mondo digitale e nell'editoria online. Sono appassionata di viaggi, tecnologia, disegno, manga ed anime, ma anche di lettura e scrittura.