Cosa sono le case chiodo in Cina, che – in cinese – sono chiamate Dingzihu: simboli di resistenza contro il progresso.
Le case chiodo in Cina sono diventate, nel corso del tempo, un vero e proprio simbolo di resistenza dei proprietari che non intendono concedere i propri terreni allo Stato. Definite “dingzihu“ in cinese – che può essere tradotto come “case chiodo” – sono edifici che rappresentano coloro che, come chiodi ostinati, si oppongono agli sfratti e alle demolizioni ordinati dallo stato. Scopriamo, dunque, insieme qualche curiosità su tali abitazioni.
Cosa sono le Dingzihu, le case chiodo della Cina
In Cina esistono delle abitazioni, chiamate dingzihu che – in italiano – possiamo definire “case chiodo”. Tali strutture, nei fatti, fungono da simboli della resistenza contro la trasformazione urbana e sociale che sta investendo la Cina contemporanea.
Anche se il Paese sta progredendo, grazie all’attuazione di diversi progetti di sviluppo urbano, tra i quali ci sono la costruzione di infrastrutture moderne e complessi residenziali e commerciali, molte comunità si sentono minacciate e non vogliono vendere i propri terreni allo Stato.
Non è la prima volta che si parla delle case chiodo: come qualcuno di voi ricorderà, si sono viste, per la prima volta, nel corso delle immagini provenienti dai Giochi Olimpici del 2008 a Pechino. La diatriba, però, è partita già dai primi anni 2000, quando ai proprietari in Cina furono concessi diritti inviolabili sulla loro proprietà privata, a seguito di due importanti modifiche legali che furono attuate, rispettivamente, nel 2004 e nel 2007.
Impatto e conflitti nati a seguito di tali costruzioni
Tali case rappresentano un forte contrasto con il paesaggio circostante, spesso incastonate tra giganteschi grattacieli o al fianco di nuove autostrade.
Non sono affatto di bell’aspetto, come potete vedere dalla foto in evidenza e quelle presenti all’interno dell’articolo, ma – ciononostante – nulla sembra voler cambiare, visto che il tira e molla continua a tutti i costi.
I proprietari che scelgono di resistere alle offerte di acquisto si trovano così ad affrontare non solo la minaccia di speculatori edilizi, ma anche condizioni di vita difficili.
Spesso, infatti, vengono tagliati i servizi essenziali come luce, acqua e gas, e la vita quotidiana è costantemente disturbata dal rumore e dalla sporcizia dei cantieri adiacenti.
Le conseguenze che rischia chi si oppone
Chi si oppone alla vendita è spesso considerato come un nemico dello sviluppo statale e – per questo motivo può essere oggetto di intimidazione. C’è da dire che, per parte della popolazione, tali proprietari sono considerati come eroi, in quanto visti come difensori di un patrimonio culturale e storico che si oppone, con forza, al progresso.
Si vedrà, dunque, se in futuro si troverà un modo per conciliare il rispetto delle abitazioni tradizionali con il moto di cambiamento che investe il Paese dal punto di vista urbano.
Il risarcimento per le famiglie le cui case sono sull’orlo della demolizione è sempre una delle principali fonti di controversia.