Oggi vogliamo raccontarvi la storia di una varietà di biscotti tipici siciliani chiamati i ricci del Gattopardo. Sono anche noti come i “biscotti di clausura”. Si trovano soltanto in una località speciale in provincia di Agrigento e in nessun altro posto dell’isola. Quindi per assaggiarli dovete necessariamente recarvi in quel paesino. Siete curiosi di saperne di più? Allora non vi resta che continuare la lettura di questo interessante articolo.
Perché sono chiamati i biscotti di clausura?
Come si può facilmente dedurre dal soprannome di questi deliziosi biscotti siciliani c’è una relazione profonda tra la loro storia (nonché la loro vendita) e le monache di clausura. La particolarità di questi ricci è che si trovano soltanto a Palma di Montechiaro, in provincia di Agrigento.
Proprio in questo minuscolo paesino c’è un convento di clausura, il Monastero benedettino del SS. Rosario, dove le suore preparano e vendono tanti dolci tra cui questi biscotti speciali a base di mandorle.
La ruota degli esposti
Tutto inizia da una vetrina di dolci che non c’è, praticamente non esiste. Solitamente quando comprate dei dolci o dei biscotti vi fermate a vedere la vetrina e presi da un languorino acquistate. Invece i ricci del Gattopardo non vengono esposti in nessuna vetrina, di nessuna pasticceria siciliana, perché sono venduti dalle monache di Palma di Montechiaro e prodotti nel monastero seicentesco.
Essendo monache di clausura è proibito loro qualsiasi contatto con le persone ecco perché questi biscotti vengono venduti direttamente nella ruota o roto degli esposti. Per chi non lo sapesse si tratta di una ruota lignea dove venivano abbandonati in forma anonima i neonati che poi le suore davano in adozione con il cognome Esposito (dal latino expositus, che significa appunto “esposto”).
Vicino alla ruota c’è una campana: è questo l’unico contatto tra le monache e il mondo esterno.
I clienti- visitatori suonano la campanella, una suora dietro la grata prende l’ordinazione e i dolcetti vengono messi in un vassoio e dati attraverso la ruota degli esposti.
Perché sono chiamati i ricci del Gattopardo?
Viene spontaneo chiedersi perché si chiamano così. Questi squisiti biscotti mandorlati sono stati inventati dalle monache del monastero di Palma di Montechiaro in onore di una persona speciale: il Duca Santo Giulio Tomasi di Lampedusa, illustre antenato di Giuseppe Tomasi, l’autore del famoso romanzo Il Gattopardo.
Lui era l’unico a cui era consentito entrare nel monastero di clausura ed avere contatti con le suore. Questo episodio vero, storico viene inserito nel romanzo Il Gattopardo.
Ricetta dei biscotti di clausura
Questi deliziosi biscotti siciliani sono fatti con farina di mandorle, zucchero semolato, uova intere e buccia grattugiata di limone siciliano. Sono cotti in forno per 10 minuti a 180°C e poi, una volta raffreddati, messi nelle scatole di latta.