Le patatine fritte sono uno dei piatti più amati al mondo: scopriamo insieme la storia e le origini di questa gustosa pietanza.
Chi non ama le patatine fritte? Le migliori sono tenere e vaporose all’interno, croccanti all’esterno, non troppo unte e molto salate, ideali da abbinare a un gustoso hamburger, ma anche a una sostanziosa bistecca. Scopriamo insieme la storia e le origini, alquanto dibattute, di questo alimento a base di patate.
Patatine fritte, un cibo amato da tutti
Difficile trovare qualcuno a cui non piacciono le patatine fritte. Pensate che, secondo il South Florida Reporter, l’americano medio mangia circa 13 kg di patatine fritte all’anno.
McDonald’s, che è il maggiore venditore di questo alimento, ne distribuisce circa nove milioni di libbre al giorno . Infatti, il 25% di tutte le patate consumate negli Stati Uniti sono consumate come patatine fritte e non preparate con altre modalità di cottura.
Sono diventate, dunque, una parte essenziale della dieta americana, ma chi le ha portate nella terra scoperta da Cristoforo Colombo?
Pare che a farle conoscere agli americani fu il presidente Thomas Jefferson dopo averle scoperte mentre lavorava all’estero come ministro americano in Francia. Il suo chef (e schiavo) James Hemings continuò a prepararle per il presidente quando fecero ritorno negli Stati Uniti.
La situazione è simile anche in altri Paesi del mondo, dove questo piatto fa gola proprio a tutti. La domanda che può sorgere, a questo punto, è la seguente: questa pietanza è davvero francese, come ci è stato sempre raccontato?
Il Belgio rivendica l’invenzione di questa pietanza
Se eravate convinti che tale pietanza facesse riferimento a un classico piatto della gastronomia francese, sappiate che vi stavate sbagliando.
Secondo diverse fonti in rete – e anche storiche – i bastoncini di patate fritti sono stati – molto probabilmente – inventati dal Belgio.
Secondo la tradizione, il piatto nacque in Belgio nell’inverno del 1680, quando gli abitanti – amanti del pesce fritto – di una città chiamata Namur dovettero trovare qualcos’altro da cucinare poiché il fiume locale gelò.
Anche se alcuni storici hanno messo in dubbio l’autenticità di questa storia, il Belgio è rimasto fermo sulla sua posizione, continuando a tramandare l’idea di essere l’unico creatore delle patatine fritte.
Non si è fermato qui: il Paese, infatti, presentato – con successo – una petizione all’UNESCO affinché tale piatto fosse aggiunto all’elenco dei tesori culturali del Belgio nel 2017, secondo quanto pubblicato dal Bruxelles Express.
Allora perché le patatine fritte hanno davanti la parola “french” seguita da fries, che, in inglese, significa, per l’appunto, “patatine fritte?”
Il termine, con molta probabilità, si riferisce al metodo di preparazione del piatto. Il “Frenching” è un modo di tagliare gli ingredienti alla julienne che garantisce una cottura uniforme e di cuocere la patata da tutti i lati, sia in padella, immersa nell’olio caldo, sia – in tempi più recenti – nella friggitrice.