I dolci sono davvero molto gustosi e la maggior parte delle persone non può proprio farne a meno, anche se contengono molti zuccheri. Dopo un pranzo o una cena, solitamente si gusta un pezzettino di dolce. Ma non solo: i dolci vengono consumati anche come spuntino o come sostituti dei pasti principali. Insomma, un po’ di dolce ci sta sempre bene durante la giornata. Ma conoscete la storia e le origini della pasticceria?
Le fonti storiche della pasticceria sono poche ma tuttavia si può ricostruire, ugualmente, la storia dall’antichità ai giorni nostri. Questo topic fu trattato con più cura e maggiore interesse all’inizio dell’anno 1200 (in poi). Vediamo un po’ l’evoluzione che hanno subito i dolci durante i secoli, a partire dall’epoca greca e romana.
L’arte culinaria della pasticceria
La pasticceria è una delle arti culinarie, composta da due gruppi, ovvero la pasticceria salata e quella dolce. Nel primo gruppo è compreso l’ambito della panificazione e nel secondo la confetteria e la gelateria. I migliori pasticceri di tutto il mondo sono dei veri e propri artisti che, a partire dagli ingredienti dolci e non solo, sono in grado di creare dolci di tutti i tipi, che accontentano tutti i gusti e palati, anche quelli più esigenti.
La pasticceria nell’epoca greca e romana
La storia della pasticceria è molto varia e scandita da diversi cambiamenti nel corso dei secoli. Ai tempi dei Greci e dei Romani, non c’era ancora lo zucchero, per cui gli ‘antenati’ dei dolci veri e propri venivano preparati con la frutta e con il miele. Erano soliti cuocere la frutta e utilizzarla come una salsa. I dolcetti più gettonati erano i datteri con noci e mandorle, serviti con miele cotto caramellato. Cicerone aveva affermato di aver gustato, in terra sicula, un buonissimo rotolo di pastella, fatto con farina e latte, simile all’odierno cannolo siciliano. Invece, Lucullo aveva mangiato una buona omelette con miele e pepe.
La pasticceria nel XI, XII e XII secolo
In questi secoli, le persone erano solite organizzare ricchi banchetti, durante i quali servivano prima le pietanze dolci e poi quelle salate. In Francia, in Inghilterra e nel Nord Italia, era molto gettonato l’Ippocrasso, ovvero un tipo di vino speziato, servito con le nespole che venivano cotte sulla brace e le frittelle di castagne. Per quanto riguarda il pane, veniva aromatizzato con ingredienti dolci: molto diffusi erano il Buccellato, il Pandiramerino e il Panpepato. In questi secoli, comunque, siamo ancora lontani dall’idea vera e propria di dolce.
La pasticceria nel Basso Medioevo
Durante gli anni del Basso Medioevo, ci fu un grande cambiamento per quanto riguarda la preparazione dei dolci, perché i fiorentini portarono ingredienti come la cannella, la noce moscata, lo zenzero, i chiodi di garofano e lo zucchero di canna. Vennero redatti i primi ricettari, tra cui il Libro della Cocina, il cui autore era un fiorentino. I dolci, però, non erano ancora soffici come molti lo sono oggi (ad eccezione dei pani lievitati) ma venivano preparati in modo tale da poterli conservare per un po’ di tempo.
La pasticceria nel Rinascimento
Il passaggio della preparazione dei dolci dal Medioevo al Rinascimento è scandito dal volume De Arte Coquinaria, il cui autore è De Mastro Martino. Molto richiesti erano i dolci fritti, come le frittelle dolci, i krapfen, i ravioli dolci e i bignè. Pinoli e canditi erano molto utilizzato in questo periodo, ad esempio per preparare la pignoccata, la cassata siciliana e il panettone.
La rivoluzione della metà del Cinquecento
In questo periodo, furono importati il cacao dall’America e anche altri ingredienti molto importanti per la pasticceria. Anche creare il gelato divenne molto più semplice, grazie alla miscela frigorifera, composta da sale e ghiaccio e resistente a basse temperature. Importantissima è la nascita di un dolce soffice, la Pâte Génoise. Inoltre, i dolci diventano sempre più elaborati e con ingredienti che utilizziamo tutt’oggi.
La storia della pasticceria continua nei secoli successivi, arricchendosi sempre di più, anche grazie al fatto che tra i vari paesi europei i rapporti fossero sempre più stretti. Grazie alla rivoluzione industriale, si diffuse lo zucchero estratto dalla barbabietola. L’Italia, in particolare, ha imparato a produrre dolci sempre più buoni e raffinati. Quella che conosciamo oggi è una pasticceria molto variegata, in cui i sapori dolci si fondono tra di loro dando vita a dolci davvero deliziosi e di tutti i tipi.