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Food & Drinks - Ricette

La storia del pollo alla cacciatora, squisito piatto della cucina italiana

Andiamo alla scoperta del pollo alla cacciatora, un delizioso piatto della cucina italiana che ha una storia molto particolare alle sue spalle.

In un primo momento, il pollo alla cacciatora era un semplice piatto contadino che, poi, nel corso del tempo, ha subito una importante evoluzione, fino a diventare una delle pietanze più amate della cucina italiana. Scopriamo, dunque, insieme l storia di questa delizioso piatto.

La storia del pollo alla cacciatora

Il pollo alla cacciatora è uno dei piatti più amati della cucina italiana, in quanto fa leva su un gusto particolare che fa leva, nei fatti, sui sapori della tradizione.

Varie regioni italiane ne rivendicano la paternità, anche se non è semplice identificare quale, tra queste, effettivamente ha dato i natali a tale pietanza che, su base regionale, è stata declinata, nel corso del tempo, in varie versioni.

Pollo alla cacciatora in padella (wineandfoodtour.it)

La storia del pollo alla cacciatora si perde nella notte dei tempi, anche se, nella pratica, è possibile collegare la sua nascita alle necessità dei cacciatori di nutrirsi durante le lunghe attese prevista nel corso di una battuta di caccia.

In un primo momento, infatti, fu strutturato a mo’ di stufato che nutriva e riscaldava, al contempo, adatto, dunque, alla vita all’aperto. Nel corso del tempo, tale piatto ha saputo conquistare il cuore di molti, grazie alla morbidezza della carne avvolta da un sugo invitante, che – col pane fresco – forma un connubio perfetto.

L’origine del nome e l’aggiunta del pomodoro nel pollo alla cacciatora

Anche se la ricetta originale non prevedeva l’uso del pomodoro, l’introduzione di questo ingrediente ha insaporito, ancora di più.

La contesa sulla paternità del pollo alla cacciatora coinvolge diverse regioni italiane, come vi anticipavamo: tra queste, possiamo annoverare la Toscana, l’Emilia-Romagna, l’Umbria, le Marche, il Lazio e l’Abruzzo, ciascuna delle quali ha elaborato una propria versione di tale piatto.

Il nome “pollo alla cacciatora” evoca – fin da subito – l’idea di un piatto corposo, composto da ingredienti semplici ma saporiti, quali l’aglio e il rosmarino, che, d’altronde, erano utilizzati dai cacciatori per dare maggiore sapore alle prede.

La scelta del pollo come ingrediente principale deriva dal fatto che è una carne versatile e facilmente reperibile.

Le interpretazioni regionali

L’assenza di un disciplinare specifico per il pollo alla cacciatora consente agli chef di esprimere liberamente la propria creatività culinaria, portando alla luce una miriade di versioni di questo piatto.

Nella variante toscana, ad esempio, sono utilizzati rosmarino, aglio, cipolla, sedano, carote e alloro, mentre in quella del Lazio e di Roma, vi è l’aggiunta di pomodoro, olive di diverse varietà e, ogni tanto, alici sotto sale.

La Liguria propone una versione che mischia sapori del mare con quelli della terra attraverso con l’utilizzo di olive taggiasche e pinoli, mentre l’Umbria preferisce aggiungervi acciughe, capperi e un tocco di limone. Nelle Marche, infine, si preferisce una cottura in umido, capace di esaltare ingredienti quali l’aglio e il rosmarino: in alcuni casi, è aggiunto anche il vino.

Daniela Caruso

Sono laureata in Culture Digitali e della Comunicazione alla triennale e in Comunicazione Pubblica Sociale e Politica alla magistrale. Da anni, lavoro nel mondo digitale e nell'editoria online. Sono appassionata di viaggi, tecnologia, disegno, manga ed anime, ma anche di lettura e scrittura.