Il poke è un piatto che ha preso piede negli ultimi anni diventando una vera e propria moda. Ci sono locali dedicati che servono solo poke. Ma cosa è questo piatto di cui tutti vanno pazzi? E qual è la sua origine? Scopriamolo insieme.
Il Pokè
Se qualche anno fa vi avessero detto: “Andiamo a mangiare un poke?” probabilmente vi sareste fatti una risata pensando che il vostro interlocutore avesse sbagliato la pronuncia di qualche pietanza di vostra conoscenza. Ebbene si, di questo piatto che oggi va tanto di moda, fino al 2017 non se ne conosceva neanche l’esistenza nel nostro paese, ma di questo ne parleremo più avanti. Ma quindi cos’è questo poke di cui tanto si parla?
Il significato della parola poke (che si legge pok-ei) è: a pezzi. Questa pietanza infatti, viene servita con abbondante riso bollito, ricoperto di pesce crudo, frutta e verdura a pezzi, condito con salse. Le sue vesti ci ricordano i paesi asiatici ma in realtà le sue origini sono hawaiane.
Le vere origini: le Hawaii
Le Hawaii sono isole sperdute nell’Oceano Pacifico, fino a poco fa famose solo per paesaggi e spiagge incontaminate. Tramonti mozzafiato, mare cristallino, atmosfera calda e accogliente, hanno reso le Hawaii famose come meta turistica per molti anni. A parte questo, non si era spesso sentito parlare della cucina hawaiana prima di oggi. I nativi delle Hawaii hanno mangiato per secoli pesce crudo semplicemente, sfilettato e tagliato a pezzi, nella tradizione veniva miscelato con alghe e noci, precedentemente arrostite e poi tritate. Questo piatto è conosciuto con il nome di “limu poke”, prende il suo nome delle alghe utilizzate.
Benché fosse un piatto molto usato in passato, oggi è poco consumato nelle Hawaii e inesistente all’estero. La ricerca del passato e lo scavare nelle origini crea spesso, un ritorno di molti piatti, chissà potrebbe esserlo anche per questo.
Le contaminazioni culturali hanno visto la trasformazione di questo piatto a base di pesce, che è presto stato modificato dai popoli asiatici.
Il poke arriva in Giappone
L’attività portuale delle Hawaii ha fatto si che molti popoli passassero da queste isole. La cucina hawaiana ha affascinato alcuni popoli che hanno preso e modificato la ricetta del poke in base agli usi e costumi del posto. Ed è proprio in questo modo che il poke è approdato in Giappone dove ha visto la trasformazione al piatto che conosciamo oggi. Hanno aggiunto il riso, sostituito le salse con le tipiche salse asiatiche: salsa di soia, olio di sesamo, salse agrodolci ecc. Altra modifica importante è avvenuta nell’uso del pesce, preferendo il tonno al pesce bianco (Ahi poke).
Di qui in poi l’espansione del poke ha avuto una vera e propria esplosione e un v ero successo. Negli anni novanta Sam Choy, famoso chef che ha riportato in vita molti piatti della cucina del pacifico, ha dato una seconda vita a questo piatto favorendone la diffusione. Ma se è vero che lo chef ha riscoperto questo piatto è anche vero che alcuni imprenditori con fiuto per gli affari, hanno visto in questo piatto un modo per creare mercato. Un piatto che non necessita cottura (se non del riso), economico (perché composto principalmente da riso), versatile (perché adattabile ai gusti e alla richiesta), colorato e sano. Insomma il pokw è stata una vera scoperta.
Un viaggio sino all’Italia
La diffusione commerciale del poke ha fatto sì che approdasse in America dove ha trovato il suo pieno successo e ha avuto la piena diffusione nel mondo. I primi italiani che hanno proposto il poke come piatto nel loro ristorante, sono stati i proprietari del Botanical Club di Milano, a loro volta avevano scoperto l’esistenza di questa pietanza a Manhattan. Chi ha dato il via libera all’espansione del poke, facendolo diventare una moda nel nostro paese però, è stata una coppia di giovani imprenditori. Andati in California si innamorarono di questo piatto e decisero di tornare in Italia e aprire un locale dove servire solo ed esclusivamente poke, la chiamarono I Love Pokè. Questo avvenimento è accaduto nel 2017, da allora in poi questa catena di ristoranti si è espansa, ed oggi è un vero franchising che vanta oltre 140 punti vendita in tutta Italia. Oltre a questo franchising, oggi in Italia sono centinaia le pokerie che hanno aperto e inondato il mercato.
Non l’avete ancora assaggiato? Non aspettate! Entrate in una pokeria e lasciatevi catturare dal sushi hawaiano che ha già catturato il cuore di molte persone in tutto il mondo.