I cannoli sono probabilmente i dolci più tipici e conosciuti della tradizione siciliana. Stabilire con precisione l’origine del cannolo siciliano non è facile: sappiamo per certo che appartiene a un passato molto lontano.
Basti pensare che era l’anno 70 a.C. quando, in uno dei suoi scritti, il famoso oratore romano Marco Tullio Cicerone descrisse un dolce molto simile. Cerchiamo di capire, partendo da questa informazione, la storia del cannolo siciliano fra leggende e aneddoti.
L’origine del nome Cannolo
Se ti stai chiedendo da dove deriva il nome “Cannolo” sappi che ci sono due ipotesi. La prima ipotesi, ovvero quella che pare essere più vicina alla realtà, suggerisce che il nome sia legato alla parola “canna” (cannoleus in siciliano) ovvero l’originale attrezzo un tempo usato per realizzare la base del cannolo, nota come “buccia” o “scorza”. Si trattava di una canna di origine vegetale raccolta lungo i fiumi. Come puoi immaginare, per motivi igienici le canne sono state negli anni sostituite da speciali cilindri, più igienici e pratici, in acciaio.
La seconda ipotesi è legata ad una leggenda: durante i festeggiamenti del Carnevale, dal rubinetto di una fontana, in dialetto siciliano nota anche come “canna”, dei ragazzi fecero uscire, al posto dell’acqua, della crema. Per i ragazzi si trattò di uno scherzo, fatto per prendere in giro i passanti ma, secondo molti, questa fu l’origine del nome del “u cannolu”, nome siciliano originale del tipico dolce.
La storia dei cannoli siciliani
É molto difficile determinare con precisione le vere origini di questo delizioso dolce della tradizione siciliana. La grande isola italiana, nel corso dei secoli, è stata sottoposta alla dominazione e influenza di numerose culture e civiltà, per altro molto diverse tra loro. Se da un lato questo avvicendarsi di dominanze ha contribuito ad arricchire il popolo siciliano, dall’altro provoca grande confusione quando si tratta di determinare le origini storiche di elementi tipici come il cannolo siciliano.
Come anticipato in apertura, secondo gli storici, qualcosa di molto simile a un Cannolo esisteva già nel periodo romano. Nel 70 a.C., in una delle sue opere letterarie, il grande oratore Marco Tullio Cicerone menziona un:
“tubus farinarius, dulcissimo, edulio ex lacte factus” ovvero “Un tubetto preparato con farina e farcito con un dolcissimo ripieno di latte”.
Associare queste parole ad una forma “primordiale” di questo dolce non è particolarmente difficile e farebbe quindi ricadere la nascita del Cannolo Siciliano all’età classica. Ci sono tuttavia altre forme di pensiero che associano la nascita dei Cannoli alla “Città delle Donne”, l’odierna Caltanissetta. Secondo questa teoria, i cannoli furono inventati in un harem situato a Qalc’at al-Niss, dove le concubine, probabilmente ispirandosi a una ricetta appartenente alla tradizione culinaria araba, realizzarono questo dolce.
Esistono numerose altre teorie che associano la nascita del cannolo siciliano e legano la nascita del dolce alla presenza dei Normanni in Sicilia.
Quello che accomuna un pò tutte le teorie è che, a quanto sembra, i cannoli, siano il risultato di un mix tra la tradizione culinaria araba e quella romana/classica. A confermare ancor più questa teoria ci sarebbe il dolce tipico siriano, il “Qanawat” dalla ricetta e aspetto piuttosto simile al cannolo siciliano.
Gli ingredienti del Cannolo Siciliano
La base, meglio nota come “scorza” del cannolo siciliano, è uguale in tutta la Sicilia e viene preparata utilizzando un impasto fatto con:
- farina;
- strutto;
- zucchero;
- vino (generalmente Marsala).
Una volta lievitato, l’impasto viene steso e tagliato in piccoli dischi: questi vengono arrotolati su cilindri di metallo e infine fritti nello strutto o nell’olio d’oliva fino a ottenere una doratura uniforme. A differenza poi delle provincie dove il dolce viene consumato ci sono delle differenze sul ripieno.
L’ingrediente principale per il ripieno di un Cannolo è la ricotta, prodotta esclusivamente con latte di pecora, ad eccezione dei cannoli preparati nella città di Ragusa, dove invece viene utilizzato il latte vaccino. A seconda delle zone poi la ricotta viene arricchita con gocce di cioccolato o diversi tipi di frutta candita. A guarnire il tutto, il cannolo viene spolverato con un sottile strato di zucchero a velo.