Il caffè letterario è un posto in cui si sviluppano discussioni e si organizzano eventi culturali e letterari. Ecco la loro storia e qualche curiosità su questi luoghi di confronto.
I caffè letterari in Europa nacquero a partire dal 1700. Questi luoghi davano la possibilità, agli intellettuali del tempo, di incontrarsi nello stesso punto della città, per discutere di tematiche letterarie, sociali, culturali e politiche, comodamente seduti a un tavolino.
Un posto, dunque, che, nei fatti, poteva diventare il punto dal quale, poi, sarebbero nate correnti letterarie, nonché idee culturali e politiche, che avrebbero cambiato la società.
Scopriamo insieme qualche dettaglio sulla storia dei caffè letterari e qualche curiosità su questi luoghi di incontro di artisti, filosofi e pensatori.
Il caffè letterario funge da punto di incontro di persone che, oltre per bere una tazza di caffè, hanno voglia di scambiarsi opinioni su diverse tematiche, sulla letteratura, l’arte, ma anche sulla politica, l’economia e le tematiche sociali.
Questa tipologia di locale iniziò a diffondersi in Europa a partire dal XVII secolo: un posto che, sin dagli arbori, funse da punto di ritrovo per intellettuali, scrittori ed artisti dell’epoca.
In questi salotti letterari, ci si incontrava per scrivere, parlare, leggere e discutere di idee variegate, legate a diversi ambiti d’azione, come la politica, l’arte, la cultura, sia sul piano nazionale che su quello internazionale.
Nel corso del tempo, vari scrittori hanno scelto di recarsi nei caffè letterari per svolgere il proprio lavoro e per confrontarsi con i colleghi.
In tali luoghi, si sono sviluppate – non solo conversazioni su temi letterari – ma anche correnti culturali e letterarie molto importanti, che hanno portato aria di cambiamento, sia sul piano politico che su quello storico.
Sono organizzati, nei caffè letterari, diversi eventi: presentazioni di libri, workshop, ma anche letture pubbliche, al fine di dare spazio a nuove idee e alla creazione di dibattiti su specifici temi.
Pietro Verri fondò il giornale Il caffè, che fa comprendere, a noi posteri, come la cultura del caffè si fosse, al tempo, inevitabilmente intrecciata con la letteratura e, in questo caso, con il giornalismo.
Ci sono diversi caffè letterari in Italia che andrebbero visitati, almeno una volta nella vita, al fine di immergersi nell’atmosfera intrisa di cultura di cui sono dotati.
Il primo che possiamo menzionarvi è, sicuramente, il Caffè Florian, fondato da Floreaano Francesconi nel 1720 nella città lagunare.
In un primo momento, tale caffè fu battezzato col nome Alla Venezia trionfante, prima di assumere la denominazione, ancora utilizzata oggigiorno, che riprende il nome del suo fondatore.
In questo posto, sono passati tanti nomi famosi della letteratura nazionale e internazionale, come Ugo Foscolo, Goethe, Marcel Proust, ma anche Lord Byron, Stendhaal, Charles Dickens e Stendhal.
Passiamo, poi, Caffè Tommaseo di Trieste. Fondato nel 1830, è uno dei locali più antichi della città.
Nelle sale di questo importante salotto letterario hanno transitato tanti intellettuali, di respiro nazionale e internazionale.
Tra questi, possiamo annoverare James Joyce, Italo Svevo, ma anche il grand Franz Kafka. Il caffè letterario triestino prende il nome dall’eroe della Repubblica di San Marco, Niccolò Tommaseo.
Proseguiamo, citando il Gran Caffè Gambrinus di Napoli, fondato nel 1860, anno dal quale divenne un importante luogo di incontro culturale del territorio partenopeo.
Qui si può gustare un ottimo caffè, servito anche nella forma del caffè sospeso, usanza che permette di donare una tazza della bevanda nera anche a chi non può permettersela.
In questo famoso posto, sono giunti Totò, volto simbolo di Napoli, nonché Oscar Wilde, Hemingway, ma anche gli stessi Sartre e Gabriele D’Annunzio.
A Torino, troviamo il Caffè al Bicerin, che ha dato i natali al celebre Bicerin piemontese, ma anche un punto di incontro per la cultura cittadina.
Fu fondato nel 1763 da Giuseppe Denis, il quale creò un caffè letterario nel quale confluirono diverse personalità.
Tra queste, citiamo Camillo Benso conte di Cavour, Alexandre Dumas padre, Giacomo Puccini, nonché Friedrich Nietzsche.
Completiamo la lista con il Gran Caffè Giubbe Rosse di Firenze, fondato ne 1897. Ubicato in Piazza della Repubblica, prende il nome dalle uniforme rosse indossa dai camerieri che servono ai tavoli.
In questo caffè, si incontravano artisti futuristi, qulai Marinetti, Boccioni e Caffè, ma anche letterati come Gadda, Quasimodo, Saba e Montale.
Il Cafè Procope di Parigi rappresenta il primo caffè letterario mai realizzato.
Fu aperto nel 1686 nella capitale della Francia e divenne un punto di riferimento per molti intellettuali ed artisti del tempo.
Molti scrittori subirono il fascino dei caffè letterari e dalla loro atmosfera, intrisa di novità e cambiamento: tra questi, possiamo citare sicuramente Stefan Zweig e Arthur Schnitzler.
Nella capitale dell’Austria, sono ancora aperti vari caffè letterari dalla lunga storia, come il Café Central.
Oltre a quelli italiani già menzionati, a Padova c’è il Caffè Pedrocchi, locale storico della città.
Realizzato agli inizi dell’Ottocento, permise agli intellettuali della città di confrontarsi su diverse tematiche, tra un caffè e l’altro.