Il caffè è una delle bevande più consumate e più amate del nostro paese, ma possiamo dire di tutto il mondo. Ogni nazione ha il suo modo di prepararlo, ma ancor prima della preparazione della bevanda, si pensa alla coltivazione dei suoi chicchi. Per ammirare una coltivazione di caffè non si può fare a meno di ammirare la Ruta del Cafè. Cos’è? Scopriamolo.
La Ruta del Cafè, tradotto in italiano significa letteralmente “percorso del caffè”, ed è proprio quello che andremo a vedere oggi. Come tutti sanno, il maggior produttore al mondo di caffè è il Perù.
Qui è possibile fare un viaggio conoscitivo attraverso vari paesi produttori di caffè. In questi luoghi è possibile scoprire la storia che c’è dietro ogni produzione. Non si può rimanere indifferenti, però all’architettura e agli edifici, nonché agli spettacolari paesaggi che circondano queste piantagioni. Durante questo viaggio è immancabile conoscere le popolazioni locali, e addentrarsi nella loro cultura di cui è impossibile non innamorarsi.
Sin dai tempi antichi i maggiori produttori di caffè si trovavano nella zona nord-est del Perù. Già dal 1850 nella vallata di Chancamayo (Junín), si iniziò la coltivazione di piante di caffè, ma fu solo circa 80 anni dopo che questa prese il sopravvento, trasformando la vallata in una “zona cafetalera” (zona caffettiera).
Questa zona oggi, è considerata tra le maggiori produttrici di caffè del Perù (34%). Visitare le piantagioni del posto non è difficile, poiché una strada asfaltata percorre tutte le piantagioni e i rispettivi paesaggi incantevoli e incontaminati. Si possono incontrare inoltre, molte varietà di piante e animali differenti che abitano questi posti paradisiaci.
Continuando il nostro viaggio visiteremo il centro di produzione fondato da Giuseppe Signori nel 1877. L’architettura del XIX secolo affascinerà chiunque la visiti, ma non troveremo solo caffè. Le coltivazioni di questo centro spaziano, dal caffè alla yucca (manioca), dai limoni alle banane.
Distanziandoci solo poco, troveremo l’azienda Monterrico, nata nel 1875 grazie a una famiglia italiana, i Tremolada. Le piantagioni di caffè qui si estendono per molti ettari e un bellissimo casolare antico di 100 anni ne fa da cornice. Qui potremo accrescere la nostra conoscenza sulle varietà di caffè: azzurra, rossa, bourbon, arabica, e sulla loro coltivazione, che conserva i metodi degli avi, continuando a tramandarli di generazione in generazione.
Terminiamo il nostro viaggio nella provincia di Oxapampa, dov’è possibile soggiornare in edifici molto carini. Inoltre sarà possibile scoprire la lavorazione dei chicchi di caffè dopo la loro raccolta. Un posto per far questo è Villa Rica, località nel cuore della selva di Pasco. Ogni anno nel mese di luglio è possibile assistere al Festival del Caffè proprio in questa struttura.
Altro aspetto molto importante di queste zone è che nelle piantagioni non è previsto l’uso di fertilizzanti chimici. I nativi di Nagazzú, i yanesha, sono dediti all’agricoltura da molti anni, il tutto nel totale rispetto della natura incontaminata che li circonda. C’è tanto da imparare da queste popolazioni che riescono a mantenere viva una coltivazione enorme dal punto di vista di grandezza, ma totalmente priva di contaminazione chimica.
Per gli amanti del caffè quindi la Ruta del Cafè è un percorso da fare sicuramente, almeno una volta nella vita.