Di certo non è la prima volta che se ne parla, ma continua a far discutere, la farina ricavata dagli insetti è finalmente arrivata sul mercato europeo, ed anche in Italia. Ora potrete gustare molte pietanze realizzate con questo ingrediente, anche la pizza. La primissima pizza ai grilli arriva in Italia. Vediamo dove.
La pizza ha origini napoletane, nel XVI secolo. Si trattava di una focaccia di gallette venduta ai poveri, che subì rapida diffusione e successo, finendo per essere amato anche dai nobili borbonici. La variante più famosa fu la “mastunicola”, preparata con pepe , strutto, formaggio, e basilico, mentre la pizza ai “cecinielli”, ossia preparato a base di pesce. Mentre l’unione tra la pasta ed il pomodoro (anche se inizialmente non venne molto apprezzato, addirittura considerato tossico), ci fu nella metà del 700.
Una storia comunemente raccontata suggerisce che il pizzaiolo napoletano Raffaele Esposito, il 10 giugno 1889, dedicò questa pizza alla regina consorte d’Italia, Margherita di Savoia, come ricordo dei colori nazionali dell’Italia in onore della festa della regina. In realtà, la Margherita esisteva già da molti anni, in un libro del 1866, insieme ad un’altra pizza famosa, la Marinara (quello che mangiavano i pescatori al rientro dal lavoro).
Anche per il calzone lo stesso discorso, ma in un’altra pubblicazione del 1830. Si legge di una pizza condita con basilico pomodoro e mozzarella. Ma oggi sembra che sia per essere stravolta, anche se molti non stanno utilizzando la farina di grillo nell’impasto originale, ma utilizzano i grilli essiccati come condimento su di essa. Quindi questa tipologia di pizza fa capolinea anche nel nostro paese, vediamo dove poterla mangiare. Chi l’ha assaggiata n’è rimasto sbalordito dal buon sapore che ha questa nuova pizza.
La primissima pizza ai grilli arriva in Italia
Qualcuno, quindi, ha avuto il coraggio di assaggiare la pizza ai grilli. La pizza è uno dei piatti più consumati al mondo, piace a grandi e piccini, ed il condimento su questo piatto unico nel suo genere, può variare tanto. Negli ultimi anni i pizzaioli di tutto il mondo si sono sbizzarriti, l’hanno condita in qualsiasi modo, anche accontentando il cliente nei sui gusti bizzarri.
La pizza quando nacque rimase un piatto napoletano, ma divenne per molti una ricerca di fortuna turistica per la città di Napoli fino ai primi anni del 1800. Si è poi diffusa gradualmente da Sud a Nord e poi, grazie ai forti flussi migratori che portarono moltissime persone da Napoli a cercare fortuna in altri stati e continenti, la pizza ha acquistato una fama mondiale.
Il mondo della pizza continua a cambiare e ora anche la farina derivante da grilli è disponibile sul mercato. La notizia non riguarda solo l’Italia, ma tutto il continente europeo. Dopo essere arrivata in Danimarca, ora la farina di grilli diventa disponibile in Svizzera. Per saperne di più ora la possiamo trovare anche in vendita nei supermercati del nostro paese, e poi da questo momento in poi potrete mangiare la prima pizza preparata con questo nuovo ingrediente.
La pizza fatta con farina di grilli (ma anche la variante con grilli come condimento), arriva in Italia, la notizia non è recentissima. Già da gennaio è entrato in vigore il Regolamento 2023/5 della Commissione europea. Questo regolamento, prevede in commercio la vendita di diversi prodotti alimentari cucinati o preparati con farina di grillo domestico (l’Acheta domesticus). Un ingrediente che quando è arrivato sul mercato ha ricevuto molte critiche ma sono stati in molti in tutta l’Unione Europea ad incuriosirsi. Una curiosità che ha spinto molti a provarla e addirittura a preferire quest’ultima alla pizza tradizionale, per i suoi benefici.
In quale città italiana mangiare la pizza ai grilli
Perché non adoperare la mozzarella, i fiori di zucca o gli insetti essiccati come ingrediente della nuova pizza? Questo è ciò che si è chiesto, Alessandro Pribaz titolare, in coppia con Umberto Barucca, della nota pizzeria “Mangiafuoco” di Trieste. Una delle primissime pizzerie italiane dove è possibile mangiare questo tipo di pizza che hanno chiamato, nella loro personalissima versione, “Grillo sparlante”.
Alessandro Pribatz inspirato dai nuovi temi dell’ Entomologia lo ha chiamata “Pizzaiolo di insetti”, perché oggi la gente parla tanto di insetti. La sua pizzeria Mangiafuoco nasce in prevalenza per un tipo di servizio d’asporto e a domicilio, ma offre limitatamente dei posti a sedere nel locale per mangiare le pizze appena sfornate. Ora i visitatori sono attratti da questa “novità grillina”, che al Mangiafuoco sembra aver sinergie infinite.
Il titolare sa che le pizze ai grilli sono diventate una vera e propria lettrice favorite. Nel primo periodo, ne sono state vendute 32. Il primo a decidere di provarle è stato un signore di mezza età, seguito poi da un ragazzo triestino e infine da due ragazze triestine particolarmente soddisfatte della nuova esperienza.
Della coppia però, solo il ragazzo ha ordinato la pizza ai grilli. La sua lei non ha avuto il coraggio: le testoline di grillo che le hanno fatto impressione, di certo non si può biasimarla. Ciò che contraddistingue la nuova pizza di questo locale triestino e è il fatto di essere realizzata non semplicemente con la farina di grillo, ma con il grillo vero e proprio, ovviamente essiccato.
La pizza di questa coraggiosa pizzeria è unica al mondo proprio perché si prepara proprio con l’insetto intero, essiccato e usato per farcire la pizza. La “Grillo sparlante” si può assaggiare in Via Rismondo 9/A a Trieste ed è composta da mozzarella, formaggio di capra e fiori di zucca. Un’opportunità per provare unicità e qualità alla portata di mano, esclusivamente a 15 euro.
La farina di grillo tra pizza e altri prodotti
È già più “nota” la piazza alla farina di grillo. Con questo tipo di farina ormai sono tanti i prodotti in commercio. Non ci stupisce più sapere che, nel mondo asiatico, mangiano da sempre cavallette, formiche e coleotteri. Chissà se noi riusciremo ad adattarci a questo cambiamento alimentare! Di certo provarci non costa nulla. Da gennaio si trovano prodotti fatti con insetti in tutto il continente europeo.
Il lascia passare da parte dell’Unione Europea – avvenuto solo qualche mese fa – per il commercio di prodotti contenenti non solo questo tipo di farina, ovvero quella di grillo (nome scientifico Acheta domesticus), ma anche altri prodotti derivati dagli insetti, come le larve del verme della farina minore (nota in gergo tecnico con il nome di Alphitobius diaperinus), in vendita o sotto forma di pasta oppure è possibile trovarle essiccate, ha sorpreso molti italiani.
La farina di grillo ha qualcosa di speciale? È un alimento composto da insetti essiccati. Ne contiene il 65% di proteine è ricca di fibre, vitamina B12, ferro, fosforo, calcio e sodio. Secondo chi l’ha provata, la farina di grillo ha un gusto tendente alle mandorle e nocciole. Questa farina finalmente sbarca in Italia per uso alimentare, rappresenta per tutti una novità, però non è l’unico alimento con farina di insetti approvato dalla UE. Prima della farina di grillo, erano state approvate le larve gialle essiccate di Tenebrio molitor e Locusta.
I benefici della farina di grillo
Per produrre la farina, i grilli vengono allevati all’interno di aziende che risultano specializzate. Queste aziende dispongono anche di una vendita online dove è possibile acquistare la farina in modo legale e sicuro. La farina di Grillo risulta ecologica e sicura per il consumo umano, ed è spesso utilizzata dagli chef d’alta cucina come alternativa alle classiche farine in commercio.
Il lato negativo della farina di Grillo è rappresentato da un costo relativamente elevato. Che però potrebbe successivamente ridursi, in conseguenza all’incremento se ci fossero numerosi ordini. La farina di Grillo contiene pochissimi grassi e si presta quindi bene ad un regime alimentare ipocalorico, considerando il suo basso valore proteico al 60-70%. La farina di Grillo è ricca di vitamina B12, di ferro ed anche di calcio. Utile per il rafforzamento osseo, riuscendo a prevenire addirittura l’anemia sideropenica e megaloblastica.
Nei prodotti alimentari, la farina di grillo deve essere indicata come ingrediente, a prescindere dal provvedimento legislativo che lo prevede. Questa è una disposizione contenuta nello Statuto del consumatore e dalla normativa europea in tema di igiene alimentare. La farina di grillo nel nostro paese, non è molto diffusa e questo significa che le aziende italiane sono un po’ restie nella produzione. La Italian Cricket Farm, è la sola azienda in Italia interessata all’uso della farina di grillo, ha sede nella provincia di Torino.
Ed inoltre l’allevamento dei grilli richiede meno risorse idriche ed energetiche rispetto all’allevamento del bestiame tradizionale, rendendolo una scelta più sostenibile dal punto di vista ambientale. Quindi non solo si può gustare una deliziosa pizza ai grilli in questa città italiana, ma si può anche fare bene alla propria salute scegliendo cibi alternativi e sostenibili come questo.