Sapete qual è la maschera più famosa del Carnevale milanese? La risposta giusta non è Arlecchino, bensì Meneghino. Il termine è un diminutivo di Domeneghino ossia Domenico che sarebbe il vero nome del personaggio che altro non è che un servo tipico milanese. Scopriamo insieme le caratteristiche e l’abbigliamento tipico di Meneghino.
Meneghino deriva da Domenico o meglio Domeneghino. Secondo alcuni studiosi il nome in realtà deriverebbe dal fatto che molte famiglie nobili milanesi nel ‘700 non potevano permettersi un servo per tutti i giorni della settimana, così chiamavano il domestico a lavorare solo di domenica (nello specifico aveva il compito di accompagnare le nobildonne a messa).
Servo onesto, buono e devoto, ma anche chiacchierone, astuto e spiritoso, Meneghino è un uomo saggio, amante della giustizia e della vita tranquilla. Generoso e laborioso, amante dei piaceri della buona tavola e soprattutto del Panettone, Meneghino ha la “brutta” abitudine però di prendere in giro i nobili per i loro difetti tipici. Affezionato ai suoi padroni, sincero e laborioso, non sa cos’è la cupidigia né la furbizia.
A differenza di altre maschere del Carnevale, quella di Meneghino ha un’origine differente. Deriva infatti da un personaggio nato dalla penna di Carlo Maria Maggi, scrittore milanese seicentesco.
Meneghino non indossa nessuna maschera né ha un travestimento o un trucco particolare. Gira per le strade di Milano a volto scoperto. Semplicemente si riconosce per la parrucca francese con il codino e il cappello a tre punte. Solitamente è vestito con una lunga giacca di colore rosso e marrone, con calzoni verdi e calze a righe rosse e bianche.
La maschera di Meneghino si accompagna sempre a quella di Cecca, sua moglie, una domestica allegra, sorridente e maliziosa. Il vero nome della moglie di Meneghino in realtà è Francesca (Cecca è un diminutivo o un vezzeggiativo).
La servetta solitamente è vestita molto appariscente. Il suo abito è ricco di nastri e fiocchetti ed è caratterizzato da un corsetto di velluto nero con pizzo bianco e bottoni dorati, una gonnella di colore granata a pois bianchi e da calze azzurre. Immancabili sono gli zoccoli di legno e il grembiule da domestica color bianco candido. Sulle spalle ha sempre uno scialle di tulle, mentre sul capo ha la guazza brianzola.
Onesta e sincera, abile e dotata di grande fantasia e spirito di sacrificio, Cecca è sempre pronta ad aiutare il marito pasticcione e a far quadrare i conti che non tornano.
Un altro personaggio tipico del Carnevale lombardo è Brighella, una maschera originaria della città di Bergamo. Anche lui come Meneghino è un servo, ma è furbo, imbroglione, chiacchierone e rissoso. Non a caso il suo nome significa “attaccabrighe“.