Rimini è una cittadina dell’Emilia-Romagna nota sopratutto per la vita notturna dai giovani e meta di molti turisti per le vacanze al mare grazie alle acqua poco profonde.
Non finisce qui però Rimini è ricca anche di cultura infatti per gli amanti della cultura vi sono diverse attrazioni culturali da poter ammirare come:
Queste a altre attrazioni favoriscono il turismo a Rimini.
Il Ponte del diavolo o detto anche di Tiberio di Rimini, fu in realtà progettato sotto il governo di Augusto nel 14 d.C., ma terminato sotto il governo poi di Tiberio nel 21 d.C.
Fu costruito in pietra d’Istria esattamente come l’Arco, dedicato invece ad Augusto. Il ponte ha uno stile armonico e sobrio con una struttura a 5 arcate a tutto sesto, gli archi hanno grandezza variabile crescente man mano che ci si sposta verso il centro, dove si trova poi l’arco più grande.
Dal ponte partivano due vie consolari:
Il ponte del diavolo o di Tiberio di Rimini ha un’importanza storica non indifferente, visto che durante la seconda guerra mondiale fu l’unico ponte che i tedeschi non riuscirono a demolire.
Inoltre è l’unico ponte cittadino traversante il fiume Marecchia.
La leggenda che vuole che questo ponte sia stato creato dal diavolo, si deve alla presenza di due tacche somiglianti all’impronta di piedi caprini, sulla balaustra posta lato monte. Più verosimilmente invece poteva trattarsi di incavi per fissaggio di carrucole utilizzate per issare materiale dalle barche che arrivavano fin sotto il ponte.
Ancora oggi il Ponte è trafficato e viene usato per il passaggio di auto e mezzi pesanti.
Scopriamo ora la leggenda da cui prende il nome questo ponte.
La leggenda narra che il Ponte di Tiberio di Rimini fu chiamato poi anche Ponte del Diavolo perché durante la costruzione, ogni giorno che gli operai ne finivano un pezzo, il giorno dopo questo cadeva. Tiberio che non sapeva più come fare invocò il diavolo e gli chiese aiutato.
Il diavolo accettò di aiutarlo ma in cambio chiese l’anima del primo che lo avrebbe poi attraversato. Tiberio accettò il patto, il diavolo si mise subito al lavoro e nel giro di una notte fu terminato il ponte, solido, imponente e bellissimo.
Ora non restava che inaugurarlo con una parata come era di tradizione, ma per liberarsi del patto col diavolo che avrebbe preso l’anima del primo che vi passava, Tiberio, facendolo passare come segno propiziatorio, fece passare un cane prima di tutti. Il diavolo che era dall’altra parte ad aspettare rimase così senza nulla.
Infuriato il diavolo cercò quindi di abbattere il ponte con una cornata, ma era così solido che non ce la fece e pare che in mezzo al ponte stesso vi siano proprio i segni delle corna.
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