Andiamo all scoperta della granita giapponese, che ha le sembianze della neve: storia e curiosità del dolce Kakigori.
La gastronomia giapponese, conosciuta ed apprezzata a livello mondiale, trova nel kakigori una delle sue espressioni più belle e simboliche. Un dolce che è un vero e proprio eroe dell’estate, grazie al gusto rinfrescante che ha e che permette di combattere al meglio l’afa estiva. Scopriamo, dunque, insieme la storia e qualche curiosità su questo dolce nipponico.
Kakigori, la dolce granita giapponese che sembra una nuvola
Il kakigori è un dessert giapponese, composto da ghiaccio finemente tritato, condito con sciroppi fruttati e insaporito, in alcuni casi, da latte condensato. A prima occhiata, ricorda una montagna di neve soffice. Tale dolce, inoltre, è apprezzato e consumato al di là dei confini di Tokyo, ed è uno dei più fotografati ed “instagrammati” in assoluto.
La granita non è solamente una specialità nipponica: infatti, c’è da dire che fa parte della tradizione dolciaria, a base di ghiaccio, presente in tutta l’Asia. Versioni simili, infatti, si trovano in Cina con il Baobing e in Corea con il Patbingsu, anche se il kakigori è quello più famoso.
Tale dolce è particolare, soprattutto per la consistenza del ghiaccio, talmente leggero e sottile che sembra quasi impalpabile: un risultato derivato da una tecnica che – una volta – era eseguita manualmente e che oggi è realizzata con macchinari tecnologici e moderni.
Questo dessert hanno una storia radicata nella cultura giapponese, tanto da risalire, addirittura, al periodo prebellico, quando ogni famiglia possedeva un “korikoppu“, un bicchiere speciale per servire il kakigori fatto in casa. Oggi, il kakigori si trova facilmente in Giappone, spesso venduto per strada e riconoscibile dal caratteristico cartello con il kanji 氷.
La storia della granita nipponica
Le origini del kakigori si perdono nel tempo e pare che la sua storia abbi inizio durante il periodo Heian (VIII-XII secolo), quando fungeva da raffinato ristoro per l’aristocrazia giapponese. Conservato in speciali contenitori chiamati himuro e preparato dalla servitù, il kakigori divenne disponibile alle masse solo durante l’era Meiji, grazie all’introduzione di tecniche specifiche, ideate per la lavorazione del ghiaccio.
Esistono tante versioni che si preparano con specifici ingredienti tra i quali possiamo annoverare, ad esempio, il gelato al matcha, fagioli rossi bolliti, noccioline e brandy, ma anche il tiramisù e il mascarpone, sapori più moderni e meno nipponici.
Il dolce è diventato famoso sui social, anche grazie alla serie Netflix “Kantaro: Il rappresentante goloso“, ma anche grazie a locali come il Caffè Tortoni a Parigi. Su Instagram, ci sono più di 241mila post dedicati al kakigori che, dunque, è diventato un vero e proprio fenomeno a livello mondiale.