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La classifica dei cibi italiani impronunciabili all’estero

La classifica dei cibi italiani impronunciabili all’estero stilata da Preply: tra i termini più difficili c’è anche “gnocchi”.

Secondo quanto apprendiamo da uno studio condotto da Preply, esistono diverse parole, legate ai piatti tipici della tradizione culinaria italiana, che gli stranieri fanno fatica a pronunciare. Ovviamente, come si può immaginare, lo stesso problema può emergere nel momento in cui noi italiani intendiamo approcciarci ad altre lingue, per le quali, sicuramente, emergono dei problemi di natura fonetica. Scopriamo, insieme, quali sono i termini più impronunciabili.

Gli stranieri faticano a pronunciare termini legati a piatti italiani

Gli stranieri hanno difficoltà a pronunciare alcuni termini legati a diverse pietanze che fanno parte della nostra tradizione culinaria.

In primis, all’estero, hanno difficoltà a pronunciare correttamente la parola “gnocchi“. A rivelarlo, è una recente ricerca condotta da Preply.

Gnocchi – Wineandfoodtour.it

La piattaforma di apprendimento delle lingue, infatti, si è focalizzata, in particolare, sulle ricerche che gli stranieri hanno compiuto su Google in merito alle terminologie legate ai piatti tricolore che, nei fatti, risultano essere maggiormente impronunciabili.

Alcuni termini, infatti, per gli stranieri sono difficili da pronunciare: per questo, gli stessi cercano sul motore di ricerca i modi corretti per definirli correttamente, affinché risolvano, in sostanza, i problemi fonetici legati ai prodotti italici.

La classifica dei cibi italiani impronunciabili stilata da Preply: la top 10

Ora entriamo nel vivo dell’argomento. Preply, infatti, ha stilato una classifica precisa dei cibi italiani che mettono in seria difficoltà gli stranieri in fase di pronuncia.

Come vi dicevo, gli gnocchi creano particolare incertezza, probabilmente a causa dell’unione delle lettere “gn” che, in sostanza, possiamo trovare anche in altri termini della lingua italiana. A seguire, inoltre, troviamo altri piatti molto celebri che hanno una pronuncia decisamente complicata.

Possiamo citare, infatti, ragù alla bolognese, che si classifica sul podio, con 368.640 ricerche, seguito, poi, da pizza con 273.840 ricerche sul motore di Mountain View: in questo caso, la difficoltà potrebbe essere legata alla doppia zeta.

Bruschetta – Wineandfoodtour.it

Ci sono, poi altri termini, quali bruschetta, la quale, spesso, è pronunciata in maniera incorretta, con “Bruscetta” e lasagne alla bolognese, sicuramente a causa dell’unione delle lettere “gn”, come vi dicevamo poc’anzi.

Sono seguite – poi – da focaccia, brioche, spaghetti, prosciutto, il quale si contende la stessa posizione con ciabatta. Al 10º posto e, infine, troviamo il tiramisù.

Cibi italiani impronunciabili: gli altri termini presenti nella lista

Dopo aver scoperto tutti i termini che compongono la top ten di questa particolare classifica, ci spostiamo dall’11º al 20º posto.

In questo frangente, troviamo, in ordine, fettuccine, tagliatelle, cappuccino, pappardelle, lasagne declinata al plurale. Seguono, poi, le farfalle, le orecchiette, la pasta, il minestrone, il calzone e gli arancini.

I termini culinari pronunciati male dagli italiani

C’è, però, anche il rovescio della medaglia. La piattaforma, infatti, analizzato anche tutti i termini che gli italiani pronunciano male, riguardanti i piatti delle cucine estere.

Nello specifico, c’è molta difficoltà, da parte del popolo del Belpaese, a pronunciare la parola paella, che, come sapete, è legata a un piatto tipicamente spagnolo, composto da carne, pesce e riso: in questo caso, gli italiani effettuano ben 1080 ricerche su Google.

Segue, poi, il termine quinoa, per il quale gli italiani effettuano ben 360 ricerche su base annuale. Un altro termine che è di difficile pronuncia, quantomeno per gli italiani ,e la quiche lorraine per il quale si effettuano 120 ricerche annuali.

Daniela Caruso

Sono laureata in Culture Digitali e della Comunicazione alla triennale e in Comunicazione Pubblica Sociale e Politica alla magistrale. Da anni, lavoro nel mondo digitale e nell'editoria online. Sono appassionata di viaggi, tecnologia, disegno, manga ed anime, ma anche di lettura e scrittura.