Biricoccola o susincocco, questo è il nome di un antico frutto nato dall’unione di altri due frutti molto conosciuti. Vediamo origini e caratteristiche di questo frutto al quanto insolito.
Antico albero appartenente alla famiglia delle Rosaceae, il biricoccolo è anche conosciuto con il nome di susincocco. Il nome ci fa già capire che l’origine di questo albero è in realtà un ibridazione di altri due alberi: susino e albicocco. I due frutti di per se sono abbastanza differenti in quanto a sapore eppure in questa ibridazione danno vita a piccole sfere dal colorito rosso caldo e una polpa giallognola. In base alla zona in cui questi vengono coltivati, i frutti possono avere dimensioni più o meno grandi e un sapore più o meno aromatico. Qualcuno si chiede come sia possibile che due alberi ad una prima vista tanto differenti, abbiano dato origine a questo altro esemplare?
In realtà il susino e l’albicocco in questione, fanno parte della stessa famiglia (Prunus cerasifera e Prunus armeniaca), questo ha permesso una spontanea ibridazione. L’albero si presenta con una fitta ramificazione che forma una chioma di forma piramidale. L’altezza che l’albero riesce a raggiungere può superare i 5 metri. Le foglie sono molto particolari e molto simile a quello dell’albicocco con margini dentellati. Durante il periodo autunnale le foglie ingialliscono e successivamente cadono dall’albero, creando un bellissimo spettacolo autunnale. I fiori sono invece piccoli e crescono vicino i rami a gruppi, nascono prima delle foglie e quindi in primavera vestono l’albero in un bellissimo colore bianco candido.
Oggi purtroppo gli esemplari rimasti sono pochi e coltivati solo in specifiche aree geografiche.
La biricoccola è oggi un frutto poco conosciuto se non in specifiche aree geografiche e questo è causato dalla difficile coltivazione. Nel 1700 la coltivazione in Italia era soprattutto localizzata nel nord del Paese, nello specifico in Veneto, Emilia Romagna e Lombardia. Tuttavia le origini sembrano essere asiatiche dove invece la coltivazione è molto diffusa. Oggi in Italia invece, la coltivazione è localizzata in sole 2 regioni, una a nord e una a sud (Campania e Emilia Romagna, precisamente nel bolognese). In base alla localizzazione della coltivazione però, si hanno due frutti dalle caratteristiche distinte: il biricoccolo vesuviano e il biricoccolo gigante.
La biricoccola vesuviana ovviamente è coltivata nel territorio campano e da vita a frutti più piccoli rispetto all’altra varietà. Nonostante le piccole dimensioni e il colorito meno intenso della buccia esterna, il sapore della polpa è molto aromatico e piacevole al palato. La biricoccola gigante è invece coltivata nel bolognese, e come ci fa capire il nome, si parla di un frutto di dimensioni abbastanza più grandi dell’altra varietà. La buccia ha un color rosso molto intenso e la polpa è molto succosa, con un sapore riconducibile più all’albicocca.
In entrambi i casi parliamo di sapori autentici e da provare che daranno gioia al nostro palato. Non ci resta quindi che partire alla ricerca di questi frutti per assaggiarli e beneficiare del loro sapore unico.