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La bellezza di Ferrara: 10 posti da non perdere

I 10 posti da visitare a Ferrara, splendida città dell’Emilia-Romagna, definita la “città delle biciclette” e, un tempo, roccaforte della famiglia d’Este. 

Ferrara è una delle città più belle interessanti dell’Emilia-Romagna. Definita “città delle biciclette“, è caratterizzata da un’atmosfera rilassata, da spazi vivibili e da abitanti, impegnati in attività lavorative, che, però, riescono a godersi anche la vita.

Un tempo, in questa meravigliosa città, regnava la potente famiglia dei d’Este, il cui nome era conosciuto in tutta Europa. Questo casato, però, non era apprezzato da tutti e, per questo motivo, dovette costruire il Castello d’Este, al fine di proteggersi da eventuali attacchi esterni e che, poi, nel corso degli anni, è diventato uno dei punti distintivi di Ferrara.

Cosa vedere a Ferrara: Castello Estense

Nei secoli seguenti il castello divenne sede delle milizie Estensi, ma anche residenza nobiliare della corte. I d’Este soggiornavano, principalmente, nella parte alta del castello, mentre i piani bassi erano occupati dai soldati.

Castello Estense – Wineandfoodtour.it

All’interno di questa struttura, si possono trovare le prigioni, il giardino, nonché la cappella e gli appartamenti di un tempo. Una volta giunti sul posto, dovete assolutamente visitare la Torre dei Leoni che offre una vista panoramica della città, nonché il cortile ovale di Rotonda Foschini, inglobato nel teatro comunale.

La Cattedrale di Ferrara

Il luogo più importante, sul piano religioso, di Ferrara e sicuramente il Duomo dedicato a San Giorgio, ubicato in piazza delle erbe, nei pressi del palazzo comunale.

Questo posto si può raggiungere, facilmente, anche partendo dal Castello Estense da quale dista veramente poco. Consigliabile fare un salto anche al museo della cattedrale che si trova nella ex chiesa di San Romano.

In questo luogo, possibile ammirare la Madonna della Melagrana di Jacopo della Quercia, nonché le opere del periodo 400esco di Filippo Solari, Bernardo Rossellino e Andrea da Carona. A queste si aggiungono quelle raffiguranti San Giorgio e il drago dell’annunciazione di Cosmè Tura.

Palazzo dei Diamanti

Il Palazzo dei Diamanti è composto da 8.500 blocchi di marmo bianco, caratterizzati da striature rosa sull’esterno, che creano dei particolari effetti di luce.

Palazzo dei Diamanti – Wineandfoodtour.it

La struttura fu ideata da Biagio Rossetti nel 1493, in ottica della “addizione erculea“, voluta da Ercole d’Este, il quale, al tempo, aveva l’obiettivo di allargare la città. Nel palazzo, inoltre, sono presenti un pozzo e un chiostro, ai quali si affianca un cortile in stile rinascimentale.

Via delle Volte

Vi consigliamo, poi, di visitare Via delle Volte, una strada acciottolata, ideale per gli amanti della fotografia o per coloro che intendono passare una giornata in totale tranquillità.

La via medievale, un tempo, era punto di snodo per attività commerciali, prima che il corso del Po venisse sottoposto a deviazione.

Palazzo Schifanoia

Il nome di questo palazzo fu scelto da Alberto V d’Este, il quale lo concepì come luogo in cui schivare la noia e oziare. Fu Borso d’Este, però, andare al palazzo l’aspetto che lo ha reso, poi, famoso nel corso del tempo, fino a giorni nostri.

Quest’ultimo, infatti, decise di decorare il salone ducale con diversi affreschi. Pertanto, dopo tale decisione, nacque il Salone dei Mesi.

Piazza delle Erbe e del Municipio

In Piazza delle Erbe confluiscono tutti i simboli del potere della Ferrara di un tempo, ossia il Duomo di San Giorgio, il Palazzo della Ragione e la Loggia dei Merciaio, giusto per fare qualche esempio.

In questo luogo, inoltre, si svolge il mercato della frutta e della verdura. Qui è possibile ammirare anche il campanile, non ancora completato, che, secondo fonti storiche, pare possa essere attribuito a Leon Battista Alberti.

In piazza, inoltre, si affaccia anche l’ex chiesa di San Romano, che funge da sede attuale del Museo della Cattedrale. Tra le strade più belle di Ferrara, che sicuramente dovete vedere, c’è via San Romano che, un tempo, portava al fiume Po.

In Piazza delle Erbe, inoltre, è presente il listone, ossia un marciapiede lungo 120 metri e largo 12, dove, di solito, è possibile fare una passeggiata tra i mercatini e le bancarelle, soprattutto in periodo natalizio.

Citiamo, inoltre, anche a Piazza Municipio. Qui troviamo lo Scalone d’Oro, che portava alla prima residenza dei d’Este. Proprio a fianco allo scalone, sono ancora visibili le finestre di marmo dell’appartamento in cui visse Lucrezia Borgia e dove anche morì il duca di Urbino, Federico da Montefeltro.

Ghetto Ebraico e Sinagoghe

La comunità ebrea fu messa in segregazione nel ghetto dal 1627 fino al 1861, data in cui si sancì l’Unità d’Italia. Regnò, infatti, l’armonia sotto la signoria d’Este, per poi passare ad un periodo più buio, quando ci fu il passaggio della città allo Stato pontificio.

Dopo questo cambiamento, gli ebrei furono rinchiusi nel ghetto, ubicato a destra di Piazza Trieste e Trento. Al civico 95, si trovano le sinagoghe, tuttora attive, nonché il museo ebraico nel quale sono custoditi oggetti sacri e legati alla religione.

Sui lati del portone, inoltre, sono presenti due lapidi sulle quali sono incise le persecuzioni che gli ebrei hanno subito nel corso degli anni.

È possibile visitare l’ex Tempio Tedesco, oggi giorno utilizzato per le cerimonie di stampo solenne, nonché l’ex Tempio Italiano, adibito a conferenze e celebrazioni della comunità. A questi, si aggiunge anche l’Oratorio Fanese, legato, principalmente, ai riti svolti nella giornata del sabato.

Corso Ercole d’Este

Il Corso Ercole d’Este è considerato, dall’UNESCO, una delle strade più belle del mondo. Nel 1492, Ercole d’Este decise di sottoporre questa via a un processo di ingrandimento, avvalendosi dell’aiuto dell’architetto Biagio Rossetti, il quale attuò quella che, poc’anzi, vi abbiamo definito come addizione erculea.

Il Quadrivio degli Angeli, in questo contesto, è la parte più importante di questa strada, in quanto funge da punto di incontro tra il Palazzo dei Diamanti, il Palazzo Turchi di Bagno e il Palazzo Prosperi-Sacrati.

Monastero di Sant’Antonio in Polesine

Inseriamo, in questa lista, anche il monastero di Sant’Antonio in Polesine.  In questo luogo, che andrebbe visitato al mattino o alle 15:00, potete ascoltare le monache di clausura cantare la messa in gregoriano.

Monastero di Sant’Antonio in Polesine – Wineandfoodtour.it

La struttura religiosa, inoltre, può essere visitata, semplicemente bussando al monastero: una suora aprirà il portone e vi permetterà di scoprire il chiostro con la cappella, dove sono contenuti i resti di Beatrice d’Este, la quale fu fondatrice del monastero stesso, ma anche una stanza con gli scanni e una pala d’altare di Nicolò Rosselli.

È presente, poi, anche una chiesa riservata alle monache, composta da tre cappelle decorate da affreschi giotteschi.

I piatti tipici di Ferrara

Dedichiamo, infine, anche un paragrafo alle prelibatezze culinarie che si possono assaggiare sul posto, tra una visita e l’altra.

Tra queste, possiamo sicuramente annoverare i cappellacci con zucca, i cappelletti e passatelli in brodo, nonché le lasagne ma anche le paste fresche declinate in varie versioni.

Inoltre, nei vari ristoranti del posto, potete anche ordinare un pasticcio di maccheroncini, che, di solito, è condito con tartufo, funghi o ragù.

Ci sono, poi, la salama da sugo, l’anguilla “ammarinata”, la faraona, ma anche i dolci, come il panpepato e la brazadela. Per quel concerne i vini, invece, si possono assaggiare il Lambrusco emiliano, nonché il rosso del Bosco Eliceo.

Daniela Caruso

Sono laureata in Culture Digitali e della Comunicazione alla triennale e in Comunicazione Pubblica Sociale e Politica alla magistrale. Da anni, lavoro nel mondo digitale e nell'editoria online. Sono appassionata di viaggi, tecnologia, disegno, manga ed anime, ma anche di lettura e scrittura.