È rispuntata a galla in Italia una specie che tutti ritenevano si fosse estinta dopo tanti anni di ricerche. Vediamo di quale specie si tratta.
Lo scorso anno, in alcune regioni d’Italia sono stati osservati diversi esemplari di Foca monaca, non tutte nello stesso momento, ma a distanza di tempo e in più di una località.
Puglia, Toscana, Sicilia e Calabria: queste sono state le regioni interessate. In particolar modo la Sicilia, e nello specifico le isole minori (Eolie, Egadi e Pelagie), è stata interessata dal gran numero di osservazioni di questa specie.
Italia, Foca monaca segnalata anche sull’isola di Stromboli
Le segnalazioni più recenti sono arrivate dall’isola di Stromboli da parte della rete di Blue Marine Foundation, impegnata ormai da anni col progetto Codice di Buona Condotta a favore di una pesca dall’impatto ambientale basso.
Le testimonianze raccolte da ISPRA sono davvero tante, tutte avvenute nel giro di una settimana tra la fine del mese di ottobre e l’inizio del mese di novembre.
Tutte le informazioni raccolte attraverso interviste a pescatori e altri membri della comunità locale, di cui alcune con tanto di testimonianza video, hanno descritto un esemplare di Foca monaca che era stato osservato durante la fase di riposo e caccia vicino la costa di Strombolicchio.
Segnalazioni e informazioni sono state fornite soprattutto dai signori O. Bartolo, G. e C. Cusolito, A. Wegner, M. Ceccato, G. Oteri e R. Poli, veramente preziose per monitorare una specie protetta che rischia seriamente l’estinzione.
La testimonianza più importante arriva dalla famiglia Cusolito, la quale ha condiviso online il video in cui viene ritratto un esemplare di Foca monaca in procinto di emergere dal mare e che presenta vicino al dorso una zona della pelliccia più chiara.
È un grandioso avvistamento in Italia
Il dettaglio sopra menzionato, insieme alle stime sulla lunghezza che gli stessi avvistatori hanno comunicato, evince che si tratta di un esemplare di Foca monaca subadulto/adulto, probabilmente di sesso femminile.
In Italia, questo avvistamento prima a Stromboli e poi a Panarea è veramente eccezionale, se non altro perché la Foca monaca è molto spesso diffidente e parecchio elusiva.
Un altro motivo che rende grandioso questo avvistamento è il fatto che la foca monaca è tra le specie più minacciate nel mondo.
Nella zona che si trova tra le isole della Grecia, le coste turche e una piccola porzione di costa tra la Mauritana e il Marocco, gli esemplari censiti verso la fine degli anni ’70 del secolo scorso furono circa 500.
Per questo motivo venne dichiarata come specie a rischio estinzione. Fortunatamente, a distanza di quasi 50 anni non è ancora accaduto, visti i continui avvistamenti in Italia di questo esemplare.
Allattamento e caccia
Siccome il numero di Foche monache sulle coste italiane è indubbiamente sottostimato, è fondamentale mappare la loro presenza e distruzione in modo da identificare le zone dove la specie è presente.
Il periodo che va da settembre a ottobre è quello in cui la Foca monaca si riproduce. I piccoli che nascono vengono allattati fino alle 17a settimana di vita, che coincide con il loro ingresso in acqua.
La fase di allattamento si consuma generalmente all’interno di grotte oppure su spiagge isolate.
Di cosa si ciba la Foca monaca? Di alcune specie ittiche, di molluschi e di crostacei. La caccia avviene sia di notte che di giorno.
Per impedire che la sua estinzione accada realmente, è importante creare delle aree protette nel Mediterraneo.