Il pane più buono è un alimento importante nella dieta quotidiana, in quanto fornisce carboidrati complessi, fibre e altre sostanze nutritive essenziali.
Vi siete mai soffermati a pensare a quale regione va la palma del fare il pane più buono? Qualcuno ha fatto i “compiti a casa” e ne ha dato il nome.
Il pane è un alimento base della dieta italiana e, più in generale, di molte culture nel mondo. Viene preparato utilizzando un impasto di farina, acqua e lievito o altri agenti lievitanti, che viene lasciato a riposare e poi cotto in forno. Esistono molte varietà di pane, che differiscono per la farina utilizzata, la forma, la consistenza e il sapore.
La scelta della farina giusta è fondamentale per ottenere una buona pagnotta. Le farine più comuni sono quelle di grano tenero e di grano duro. La farina di grano tenero è quella più utilizzata per il pane bianco e morbido, mentre la farina di grano duro viene utilizzata per quello integrale e per alcune specialità regionali. Inoltre, esistono anche farine di altri cereali, come segale, farro, mais o kamut, che possono essere utilizzate per produrre un tipo più rustico e dal sapore particolare.
La cottura del pane è un passaggio critico per ottenere un prodotto di qualità. La temperatura e la durata della cottura dipendono dalla forma e dal tipo di produzione, ma in generale va cotto in forno a temperature elevate per far formare la crosta croccante e la mollica morbida. La cottura può avvenire in forni tradizionali a legna, in forni elettrici o a gas.
E’ un alimento versatile e nutriente che può essere consumato in diverse occasioni. La versione bianca è ottima come accompagnamento a piatti di carne o pesce, mentre l’ integrale è più indicato per insalate e piatti vegetariani. Inoltre può essere utilizzato come base per la preparazione di bruschette e altre preparazioni.
Anche se lo si trova in molti supermercati tutti sanno che la baguette rappresenta il pane francese più noto e rappresentativo. Icona di Parigi e dei suoi cittadini si presenta come un bastoncino lungo e stretto, con una mollica morbida e una crosta croccante.
Dal canto nostro in Italia abbiamo diverse realtà culinarie che si differenziano da regione a regione, e per quanto sia un po’ arduo darne uno unico come in cima al podio occorre dire che il pane preferito dagli italiani dipende molto dalle loro preferenze personali e dalle tradizioni culinarie della loro regione di appartenenza.
Tuttavia c’è chi è andato oltre e ha sottoposto a un sondaggio alcuni cittadini di età compresa tra 18 e i 65 anni . Il risultato?
Il Pane di Altamura è stato protetto da una Denominazione di Origine Protetta (DOP) nel 2003. Questo pane viene preparato utilizzando semola di grano duro, ottenuta dalla macinazione di grani duri locali come le varietà “appulo”, “arcangelo”, “duilio” e “simeto”.
Viene prodotto in un’area geografica specifica che include i comuni di Altamura, e altre tutte situate nella provincia di Bari in Puglia. Esistono due forme tradizionali: “U sckuanète” (pane accavallato), alto e accavallato senza baciature ai fianchi, e “A cappidde de prèvete” (a cappello di prete), più basso e senza baciatura. La crosta deve avere uno spessore di almeno 3 millimetri, mentre la mollica è di colore giallo paglierino e ha un’omogenea alveolatura.