La piadina romagnola è una base perfetta per piatti dolci e salati. Icona di città romagnole come Rimini e Riccione è ormai un must ovunque ed è reperibile in tutti i supermercati. Prepararla a casa però è tutta un’altra cosa, vi sembrerà di essere in Emilia-Romagna. Scopriamo la ricetta.
La piadina romagnola
La piadina romagnola, come ci indica il nome stesso, è una pietanza tipica della Romagna. Facendo un tour in citta come Rimini o Riccione, troverete questo piatto in qualsiasi ristorante, anche semplicemente servita al posto del pane. Ci sono persino ristoranti che servono solo piadine, denominati “Piadineria” e qui troverete ogni variante possibile: vegetariana, con salumi, con pesce ecc.
La piadina in Romagna è vera e propria cultura, un must nella cucina della regione che ha preso piede in tutto il mondo ma ha trovato molte interpretazioni differenti. La si trova in ogni supermercato in confezioni più o meno grandi e con grandezze e spessori totalmente diversi. Si trovano ricette con olio d’oliva, con strutto, senza grassi, con farina integrale e chi più ne ha più ne metta. Ma qual è la ricetta originale?
La ricetta originale prevede l’uso dello strutto come ingrediente grasso. Proprio lui è il protagonista indiscusso e che rende unica la vera piadina romagnola.
Lo strutto
Lo strutto è un grasso non vegetale che deriva dalle parti grasse dal maiale. A causa del propagarsi della cucina salutista, questo ingrediente viene sempre più sostituito divenendo un vero e proprio tabù nella cucina. L’aspetto dello strutto ricorda molto quello del burro, biancastro ma dalla consistenza più cremosa e l’odore chiaramente differente. Lo strutto a differenza dei tanti oli con cui viene sostituito, ha una resistenza al calore molto alta. Il punto di fumo dello strutto è di circa 250 ° a differenza di un olio di semi di arachidi (spesso usato in frittura) che ha un punto di fumo di soli 180°. Cosa significa questo? Lo strutto inizierà a bruciare e rilasciare i fumi solo dopo aver raggiunto o superato i 250° cosa che un olio vegetale fa molto prima. Questa caratteristica rende lo strutto ideale per le fritture che di solito richiedono temperature molto alte.
Lo strutto è particolarmente usato in ricette come quella della piadina romagnola per la capacità di rendere il prodotto finale morbido, fragrante e friabile. Altra caratteristica fondamentale dello strutto è la sua capacità di aumentare la conservazione del prodotto finito (cotto). Questo è possibile grazie alla sua capacità di contrastare la perdita di umidità del prodotto, quindi un piatto come la piadina rimarrà morbido anche il giorno dopo a differenza di una piadina fatta con olio d’oliva. Vediamo quindi come preparare la versione originale di questo piatto.
Ricetta della piadina romagnola
Equipment
- 1 spianatoia
- 1 mattarello
- 1 teglia
- 1 padella antiaderente larga
- q.b. pellicola trasparente
Ingredienti
- 450 g farina 00 (w170)
- 80 gr strutto
- 125 gr latte
- 125 gr acqua
- 10 gr sale
- 1 cucchiaino bicarbonato di sodio
Istruzioni
- Su una spianatoia versiamo la farina e formiamo con le dita un foro al centro.
- Inseriamo lo strutto al centro che avremo precedentementeridotto in pezzi.
- Uniamo sale e bicarbonato e impastiamo.
- Continuando a lavorare aggiungiamo gli elementi liquidi unpo’ per volta.
- Facciamo assorbire bene tutti i liquidi e lavoriamo fino ache non avremo un impasto liscio.
- Dividiamo in 4 panetti singoli e adagiamoli in una teglia.
- Copriamo con pellicola e lasciamo riposare in frigo per 4ore.
- Passato il tempo necessario stendiamo i panetti con l’aiutodi un mattarello. Dovranno avere lo spessore di 5 millimetri.
- Riscaldiamo una padella antiaderente e adagiamo le steseottenute bucherellandole con una forchetta.
- Cuociamo le piadine per circa 2/3 minuti per lato, fino ache non saranno ben cotte.
- Le piadine sono pronte per essere farcite a piacere.
- Buon appetito.
Accompagnamenti
Come abbiamo detto, la piadina è un piatto molto versatile che si presta ad un’infinità di accostamenti. Durante un aperitivo viene spesso servita semplice solo scaldata e tagliata a triangoli. Nella versione classica viene farcita con prosciutto crudo, squacquerone e rucola, ed è ottima accompagnata da un vino rosso proveniente dalla stessa regione, un’Albana di Romagna, corposo, secco e dal sapore rotondo.