Andiamo alla scoperta di Nyksund, villaggio norvegese, abbandonato tre volte nel corso della storia e colonia di artisti negli anni’80.
Nyksund è un villaggio norvegese, situato nelle isole Vesterålen. Se non avete a portata di mano una cartina geografica o Google Maps, vi diciamo semplicemente che si trova al di sopra del Circolo Polare Artico, nei pressi delle isole Lofoten. Col tempo, ha assunto la definizione di “villaggio fantasma“. Perché mai? Scopriamo, dunque, qualche dettaglio sulla storia di questo incantevole posto del Nord Europa.
La storia del “villaggio fantasma” di Nyksund
Un tempo, il villaggio di Nyksund – in Norvegia – era uno dei più importanti per l’attività svolta dai pescatori, tant’è che mi fu costruito anche un molo per il porto, al fine di agevolare il carico e lo scarico del pesce.
Nel corso degli anni, tale villaggio ha attraversato diversi problemi di natura politica ed economica, fino a quando, negli anni ’70 del Novecento, si è completamente spopolato: da qui il nome “villaggio fantasma“.
Con l’assenza dell’uomo, nel villaggio iniziarono a circolare esclusivamente vandali e pecore: pian piano, però, questo remoto villaggio del Nord Europa iniziò a ripopolarsi grazie a un gruppo di giovani tedeschi.
Il villaggio scandinavo, inoltre, pare cominciò a popolarsi intorno al 1601, anche se alcune fonti storiche affermano che la presenza degli esseri umani possa risalire anche prima di questa data.
Circondato da acque molto profonde, è ideale per la pesca: nonostante fosse molto difficile vivere in un posto remoto, situato al nord della Norvegia, Nyksund, attirò 800 persone, tanto da diventare uno dei villaggi di pescatori più importanti e grandi dell’arcipelago di appartenenza.
Il declino di questo villaggio, però, iniziò a partire dal 1934, quando ebbe luogo un incendio che distrusse tutte le abitazioni, è prevalentemente costruite in legno. Anche il porto del villaggio iniziò una fase di disuso, a causa dell’introduzione delle nuove tecnologie.
La rinascita del villaggio
Il governo norvegese, a partire dagli anni ’70, introdusse dei sussidi finanziari che induceva, nei fatti, le persone a trasferirsi nelle città vicine. Questa azione portò molti abitanti del villaggio ad andare via e a spopolarlo per la terza volta nella sua storia.
Si ripopolò, poi, intorno alla metà degli anni ’80, quando un gruppo di giovani studenti tedeschi, in viaggio nell’arcipelago delle isole Vesterålen, scoprì questo villaggio, rivitalizzandolo con nuovi progetti di edilizia e di natura sociale.
Tra questi, vi era anche il recupero di materiali d’epoca nonché la restaurazione della pensione ubicata sul molo, la Holmvik Brygge.
Oggigiorno, in questo villaggio, abitano 30 residenti permanenti. Nel villaggio scandinavo, inoltre, è possibile trovare alberghi, ristoranti, bar e negozi che propongono articoli di seconda mano: pertanto, questo incantevole e suggestivo angolo della Norvegia è diventato un’attrazione turistica tutti gli effetti, immersa in un paesaggio fatto di mare e montagne.