Da sempre siamo stati abituati a vedere lo spritz come una bevanda di colore arancione, servita spesso come aperitivo o come drink per e feste. Ma la storia ci dice tutt’altro: il vero spritz è bianco.
Per apire la vera origine di questo drink dobbiamo tornare indietro almeno di 3oo anni. In quel periodo la zona veneta del nostro Paese, era sotto il dominio del popolo austriaco. I soldati austriaci non erano abituati a bere bevande troppo alcoliche come il vino, ma ne apprezzavano il sapore. Per questo motivo quando entravano nelle locande erano soliti chiedere di allungare il vino con dell’acqua frizzante. Il termine tedesco che descrive questa azione è “spritzen” che letteralmente significa “spruzzare“. Con il passare del tempo la richiesta divento più semplice e si breviò a “spritz“. Vi ricorda qualcosa questa parola?
Possiamo quindi affermare che la bevanda originale, quindi il vero spritz, era bianco. Perché appunto i vino bianco veniva allungato con l‘acqua frizzante. Con il tempo questa bevanda diventò popolare in tutto il territorio veneto e a richiederla non erano più solo i soldati, ma anche la gente comune. Ma se questa bevanda molto semplice nasce come bevanda bianca, com’è che adesso la conosciamo tutti con il classico colorito arancione? Dobbiamo andare avanti con la storia ed avvicinarci più ai nostri giorni.
Con il passare degli anni lo spritz era diventata una bevanda comune che con gli anni iniziò a vedere le prime modifiche. All’inizio del XVIII secolo il seltz fa ingresso in Italia, una bevanda solitamente provvista di sifone, che grazie alla grande pressione rende le bevanda particolarmente gassata. Proprio in questi anni lo spritz vede la sua prima modifica: l’acqua frizzante viene sostituita con il seltz. Questa conferiva più bro alla bevanda che veniva sempre più apprezzata, ma il colore fin a quel momento rimane invariato. Negli anni ’30 arriva la rivoluzione, alcuni bartender decidono di proporre una versione differente della spritz, sostituendo il seltz con il bitter.
Nonostante questo la bevanda rimane conosciuta solo al nord Italia per molti anni. Nei primi anni 2000 è un famoso spot pubblicitario a far divenire famosissimo lo spritz con il suo colore arancione. L’azienda Campari svelava l’intera ricetta con l’aggiunta di Aperol. Da quel momento lo spritz arancione è famoso in tutto il mondo ed è diventato il simbolo del cocktail italiano, anche se non abbiamo poi tutti i meriti. Nel 2011 la versione a base di Aperol è divenuta ufficialmente la versione dei bartender, ed infatti ha fatto il suo ingesso nella lista ufficiale dell’Associazione Internazionale dei Bartender (IBA). Nonostante questo ancora oggi in molti paesi del nord è possibile gustare la versione originale di questa bevanda, anche se ognuno la interpreta in modo differente.
Abbiamo visto almeno 2 versioni di questa bevanda, quella originale che usa vino bianco fermo e acqua frizzante o seltz e quella ideata dalla Campari a base di Aperol o bitter. Tuttavia in alcuni locali del nord Italia, soprattutto nel veneziano c’è chi propone il vero spritz bianco, con a base un vino differente. C’è chi usa il Prosecco al posto del classico vino bianco perché questo dona maggiore brio. Mentre c’è chi opta per un vino bianco frizzante dal sapore più dolce. In altre versioni viene aggiunto il succo d’arancia, come nella versione alcool free.