Il turismo lento è sempre più apprezzato in Italia: cosa rivelano i dati dello studio condotto da Enit e Touring Club Italiano.
L’Italia è la meta ideale per il turismo lento: questa caratteristica, nei fatti, ha portato alla realizzazione del primo censimento ufficiale dei suoi sentieri, da parte di Enit e del Touring Club Italiano che hanno condotto uno studio specifico al riguardo. Scopriamo, dunque, i dati di questa nuova indagine.
Enit e Touring Club Italiano hanno condotto una indagine, nella quale hanno individuato circa 100 itinerari, che coprono una superficie pari a 30.000 km.
Tale ricerca, presentata anche alla Bit, la Borsa Italiana del Turismo a Milano e realizzata in collaborazione con Ipsos, si focalizza sul turismo escursionistico, inteso come esperienza itinerante a piedi, prevalentemente in ambienti rurali e/o montani.
I risultati dell’analisi rivelano che il 76% dei siti esaminati fornisce informazioni sui servizi e le convenzioni disponibili lungo i percorsi.
Il 75% mette a disposizione, inoltre, credenziali o attestazioni di percorrenza; proseguiamo, poi, citando il 73% dei siti che rimanda ai propri canali social, quali Facebook, Instagram e YouTube. Il 70% mette a disposizione guide ufficiali o materiali informativi, sia cartacei che digitali;
Il 52% dei siti supporta versioni multilingua, tra le quali primeggia l’inglese, mentre il 35% propone pacchetti turistici e/o escursioni guidate. Il 25% dispone di un sistema di allerta per aggiornare i camminatori sulle condizioni atmosferiche dei sentieri.
L’indagine ha, altresì, evidenziato un interesse sempre più vivo verso il turismo lento, sia a piedi che in bicicletta: si stimano ben 3,6 milioni di appassionati in Italia.
Questo tipo di vacanza, che mette al primo posto la lentezza e il vivere appieno i paesaggi, trova nell’Italia la meta preferita, anche a livello internazionale.
I viaggiatori italiani, nello specifico, prediligono regioni qual il Trentino-Alto Adige, la Toscana, l’Umbria e la Sicilia, mentre i francesi e gli inglesi mostrano una preferenza per la Sicilia e la Toscana: i tedeschi invece – optano per la Toscana e la Sicilia.
Il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, ha sottolineato l’importanza del turismo lento come importante leva per la sostenibilità, la destagionalizzazione e la creazione di nuove opportunità lavorative.
Ha – inoltre – messo in luce l’importanza che assumono, in questo contesto, i cammini religiosi in vista del Giubileo 2025, evento che – come si può immaginare – richiederà un certo livello di coordinazione e preparazione.
Ivana Jelinic, presidente e CEO di Enit, ha sottolineato il valore di questa forma di turismo, che punta alla sostenibilità, grazie ai percorsi e ai cammini che si svolgono a piedi sul territorio italiano.
In tal modo, dunque, lo slow turism preserva il patrimonio culturale e storico, stimolando, al contempo, anche lo sviluppo economico del luogo, mediante la creazione di nuove opportunità di lavoro.