A Torino è possibile esplorare il mondo dark e gotico di Tim Burton: l’arte del regista statunitense trova dimora alla Mole Antonelliana.
L’immaginario gotico e fantastico di Tim Burton trova spazio alla Mole Antonelliana di Torino, con la mostra dedicata al regista che rivela le sue predilezioni per scenari che trascendono i confini geografici. La sua arte, radicata nella capacità di trasfigurare il reale in visioni oniriche, si manifesta in una selezione di oltre 550 opere, che spaziano dagli schizzi giovanili, fino ai progetti cinematografici inediti, che riflettono, in sostanza, la continua ricerca del cineasta di una realtà alterata attraverso la lente della fantasia. Scopriamo insieme cosa offre questa mostra inedita e da non farsi scappare.
Tim Burton in mostra a Torino con il suo mondo onirico, oscuro e gotico
Tim Burton alla Mole Antonelliana di Torino, con la sua arte unica, fatta di atmosfere gotiche e oniriche.
La mostra che permane al Museo Nazionale del Cinema fino ad aprile 2024, permette di fare un viaggio nell’eclettismo del cineasta statunitense, che, nei fatti, nel corso del tempo, ha dimostrato di essere un artista che ha saputo creare mondi paralleli dove l’ordinario si fonde con l’insolito.

La conferenza stampa del regista Tim Burton presso l’aula del Tempio della Mole Antonelliana, Torino (wineandfoodtour.it)
Il percorso espositivo invita i visitatori ad effettuare una scalata fisica e metaforica all’interno della Mole, luogo che lo stesso Burton ha paragonato a una “casa dei divertimenti“, in perfetta sintonia con il suo ethos creativo.
Le location che hanno ispirato la sua fantasia
La retrospettiva di Burton a Torino non funge, solamente, da strumento per esplorare le sue opere, ma anche come occasione per riscoprire le location che hanno ispirato o ospitato le sue creazioni.
Dall’evocativa Sleepy Hollow, che trova una sorprendente corrispondenza nel Regno Unito, alla visionaria Gotham City ricreata nei Pinewood Studios di Londra, Burton dimostra un’abilità unica nel trasformare spazi e paesaggi in espressioni del suo universo narrativo.
Da Sweeney Todd a Miss Peregrine, i capolavori del cineasta
Oltre a queste trasfigurazioni geografiche, la mostra offre spunti sulle collaborazioni di Burton con scenografi di rilievo, come Dante Ferretti, che hanno contribuito a realizzare le sue visioni gotiche, vincendo premi come l’Oscar per la migliore scenografia con Sweeney Todd.

Tim Burton a Torino (wineandfoodtour.it)
L’esposizione a Torino diventa – quindi – una vera e propria celebrazione del talento di Burton, ma anche un percorso nel processo creativo che sottende la realizzazione dei suoi mondi cinematografici.
Ogni opera riflette un dialogo continuo con i luoghi, sia reali che inventati, che diventano parte integrante della narrativa burtoniana, che si esprime in ogni contesto fantasioso da lui elaborato, tra i quali possiamo citare, a titolo d’esempio, Beetlejuice, Big Fish, Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali, ma anche Frankenweenie e La sposa cadavere.