Ci hanno sempre insegnato che il latte è importantissimo per lo sviluppo e la crescita dei bambini. Questo è vero per il latte materno, ma si può dire lo stesso del latte vaccino? Facciamo chiarezza.
Tutti gli esperti e non, sono d’accordo sul fatto che l’allattamento al seno sia indispensabile e importante per i primi mesi di vita del bambino. Secondo l’OMS infatti, almeno per i primi 6 mesi di vita, l’allattamento al seno materno è fondamentale per far si che il bambino si sviluppi al meglio. Molti studi e ricerche hanno anche dimostrato che i nutrienti forniti dal latte materno, riducano anche l’insorgenza di obesità, allergie e malattie di tipo virale. Ma nel caso in cui l’allattamento al seno non sia possibile per varie motivazioni, siano esse legate alla mamma o meno, quale latte andrebbe fornito ai bambini? Sicuramente le formule crescita, sono quelle più vicine al latte materno e quindi quelle consigliate.
Nella maggior parte dei casi, parliamo di latte vaccino che viene trattato e reso ideale per fornire ai bambini il giusto apporto nutritivo. Ovviamente le necessità del bambino cambiano man mano che cresce, e soprattutto la sua alimentazione cambia nel tempo. Se nei primi mesi il latte è la sua unica fonte di nutrimento, man mano che cresce inizia ad introdurre altri alimenti. Facile è perciò intuire che la funzionalità del latte cambia, così come la sua indispensabilità e quantità di assunzione. Ma superato l’anno di età quando il bambino ormai inizia ad avere un’alimentazione completa e molto più simile a quella degli adulti, come dobbiamo comportarci?
Come abbiamo visto sul primo anno di vita, non ci sono molte alternative ne pensieri discordanti su quali siano le scelte migliori. Tuttavia dopo l’anno le cose cambiano e i pensieri riguardo al latte iniziano a trovare molti pareri discordanti. Per qualcuno il latte crescita è la scelta migliore fino ai 24 mesi, ma per altri lo è il latte vaccino, mentre per altri ancora il latte non è affatto indispensabile. Cerchiamo di capire però cosa porta i vari pediatri ad avere questi pensieri discordanti. Per prima cosa vediamo perché alcuni consigliano il latte crescita fino ai 24 mesi.
Il principale motivo è dato dall’apporto di proteine che deriva dall’assunzione di latte vaccino. Quest’ultimo è ricco di proteine ma povero di altri nutrienti fondamentali, come ad esempio il ferro. Tenendo presente che i bambini dopo l’anno di età hanno un alimentazione completa, fornire loro latte vaccino che contiene molte proteine, potrebbe essere deleterio. Secondo le linee guida i bambini dai 18 ai 24 mesi di età dovrebbero assumere un quantitativo di proteine equivalente a 1gr ogni kg di peso. In media un bambino/a di età compresa tra i 12 ai 24 mesi, ha un peso che si aggira dai 9/14 kg. Quindi non dovrà assumere più di questa quantità di proteine in una giornata.
I bambini sono abituati a bere il latte mattina e sera, un quantitativo di circa 400 ml di latte al giorno: 100ml di latte vaccino contengono circa 3gr di proteine, quindi assumendo 400 ml di latte vaccino, forniremo loro già più del loro fabbisogno giornaliero. Ma i bambini in questa fascia d’età assumono anche carne, pesce, formaggi, uova eccetera e quindi capiamo bene che l’apporto di proteine supera di gran lunga il fabbisogno giornaliero, andando a sovraccaricare l’attività renale. Detto ciò alcuni pediatri dicono che basta limitare l’uso del latte vaccino per non superare appunto l’apporto proteico giornaliero e quindi il latte crescita non è fondamentale. Altri studiosi ancora dicono che il latte vaccino in qualsiasi sua forma non è per nessuno importante, siano essi bambini o adulti, perchè possiamo offrire al nostro organismo gli stessi nutrienti con gli altri cibi.
Avendo analizzato le varie motivazioni che spingono i vari esperti ad avere pensieri discordanti possiamo concludere che: dare o meno il latte vaccino ai bambini è una scelta del tutto personale. Qualche genitore potrà sentirsi più tranquillo nell’offrire il latte crescita perché più completo e specifico per i bisogni del bambino. Qualcun altro potrà pensare che il latte vaccino sia la scelta migliore, perché il bambino ne beve una limitata quantità. Altri ancora decideranno di non dare proprio il latte ai propri figli dopo l’allettamento al seno. In qualunque caso la scelta resta al genitore che vorrà affidarsi ai consigli del proprio pediatra di fiducia.